In ogni caso la manovra è stata respinta. Oggi dalla Germania si tuona contro l’irresponsabilità di Cipro. Ma, in realtà, i veri irresponsabili sono proprio gli euro incompetecnici. Gente che, con una giustizia meno cieca, sarebbe finita in galera per istigazione al suicidio di massa, dopo decine e decine e decine di morti in tutta Europa a causa delle misure imposte da questi signori. Ma i magistrati preferiscono occuparsi delle vicende erotiche dei loro avversari e non han tempo per chi si suicida o per i bambini greci che svengono a scuola per mancanza di cibo e medicine.
Merkel e complici avrebbero voluto riproporre la medesima situazione a Cipro. Creando povertà e disperazione in stile greco. Il colpo non è riuscito. Ma loro insistono, ci riprovano. «Cipro non ha alternative», tuonano da Berlino, da Francoforte, da Bruxelles. Le alternative mancano così tanto che, nel frattempo, i ciprioti stanno trattando con Putin. Che non è un benefattore, ma non è neanche ottuso come gli eurosfruttatori. Putin è disposto a concedere molto, a Cipro. Ma chiedendo molto in cambio. Non i conti correnti dei ciprioti, ma garanzie sulla spartizione degli idrocarburi trovati sotto il mare di Cipro. La Russia guarda al futuro e scommette sui guadagni di domani. Merkel e banda non hanno futuro e cercano di portare a casa tutto subito.
Così facendo, però, non solo rischiano di ritrovarsi senza nulla in mano adesso, ma spalancano le porte ad una Russia che – alle prese con la drammatica situazione siriana – sta cercando nuove occasioni di insediamento nel Mediterraneo. Cipro, dunque, per i russi. Ma non solo. E l’idiozia tedesca e di Bruxelles offre a Putin una chance clamorosa ed imperdibile. Infatti lo zar non la sta perdendo.