Francia. La faida tra Jean-Marie e Marine Le Pen resuscita Sarkozy

Jean-Marie e Marine Le Pen
Jean-Marie e Marine Le Pen

Crudeli, spietate come tutte le baruffe in famiglia, la saga dei Le Pen continua. Con poco stile e tanta cattiveria. Dopo le dichiarazioni del papà-sovrano a Rivarol, l’erede Marine ha replicato a TF1: «Ho avviato una procedura disciplinare nei confronti di Jean-Marie Le Pen. Sarà convocato dalle istanze competenti del partito». Le Pen senior, per la presidente del partito, dovrebbe «dimostrare saggezza e trarre le conseguenze del disagio provocato mettendo fine alla sue responsabilità politiche». In pratica, una richiesta di dimissioni. Un addio della figlia “ingrata” (e vincente) al padre “crudele” (e perdente)…

Il patriarca ha risposto con una pernacchia. Nonostante la sua non verde età (86 anni suonati) Jean-Marie Le Pen non molla e rilancia. L’ultima novità è la sua decisione di ricandidarsi alle presidenziali del 2017. Una follia. Ma il rancore e l’accidia non hanno limiti. Soprattutto in tarda età. Con puntualità politica, inattesa capacità tecnologica e grande copertura mediatica, l’antico Chef ha risposto in giornata alla sua bambina con un nuovo sito, jeanmarielepen2017.com.

Un appello on line zeppo d’appelli allo “zoccolo duro” del FN: i pieds noires, gli ex combattenti d’Indocina e Algeria, i militanti dell’ultra destra — un contenitore che Jean Marie ha usato più volte e (se avete dei dubbi rileggete il suo intervento al congresso di Tours o l’intervista del 2011 a Le Choc du mois) dimenticato quando non li serviva — che annuncia la sua ridiscesa in campo per il 2017. Jean Marie president. Oplà. Ma con chi? Perchè? A questo punto le domande sono d’obbligo e le risposte — almeno per i militonti, ma i militonti non pensano, urlano, marciano e non contano nulla… — possono essere sgradevoli. Molto sgradevoli. Al netto dell’indubbio carisma del padre sovrano.

Non è tutto. I veleni si aggiungono ai veleni. «Marine Le Pen si augura la mia morte, forse. È possibile, ma non conti sulla mia collaborazione», ha dichiarato con ironia — l’uomo è ruvido ma talvolta spiritoso — il fondatore del FN ai microfoni di RTL. Sull’ipotesi che Marine riesca a buttarlo fuori dal partito da lui creato nel 1972 — scippando la sigla, ricordiamo, ai dirigenti di Occident e Ordre Nouveau che da allora lo detestano e lo evitano — l’anziano leader ha detto: «Mi sembra un’idea talmente pazzesca da contenere in sé stessa il rischio di implosione del Front. Se questa folle decisione venisse presa, il partito esploderebbe».

Alle parole del vecchio patriarca, ha replicato il vice presidente del Front Florian Philippot. «Lo dico con la morte nel cuore: Jean-Marie Le Pen ha fondato questo movimento ma oggi dovrebbe dimettersi. Non è un militante, né mi sento di appartenere alla stessa comunità di valori». Belle parole, gocce di retorica e tanti rancori mal celati. Questa è l’ora delle vendette. Cattive come tutte le vendette.

Manca però la linea. Ad oggi nel Front vi è molta confusione. Comprensibile. Il clan dei Le Pen — un universo coeso capace di superare anche l’imbarazzante divorzio dei genitori (qualcuno ricorda le foto osè di mamam Le Pen su Playboy negli Ottanta, perfida vendetta femminile?) e poi trasformarsi poi in una micidiale macchina da guerra elettorale — si è frantumato con violenza estrema. L’autorità del patriarca indiscusso è —per la prima volta — in discussione. Tutti sono traditori, tutti hanno tradito qualcuno. Marine contro Jean Marie, Jean Marie contro le nipoti. La nipote Marion, la preferita dal nonno. Un sociodramma sul potere clanico, sulle comunità cintate, lontano da ogni categoria politica. Dalla Politica. Almirante e Rauti non avevano forse tutti i torti a diffidare da Le Pen… Per Giorgio «Uomo strano, difficile, indecifrabile».

Torniamo all’attualità. Per il momento nulla si sa sulla riunione del Bureau politique, prima annunciata da Philippot e da Stephane Ravier, membro del direttivo, ma – riferisce il quotidiano Le Figaro – smentita da un comunicato stampa dello stesso movimento. La baruffa prosegue. Devastante. Marine è in crisi. Il cordone ombelicale è duro da recidere. Intanto le pouvoir si rallegra. Sarkozy si sfrega le manine. Carlà canta. Hollande si diverte e telefona alle sue fidanzate. (da destra.it)

@barbadilloit

Marco Valle

Marco Valle su Barbadillo.it

Exit mobile version