Fumetti. Se Dylan Dog si scontra con i signori dell’oro

1368091866136Poteva forse l’indagatore dell’incubo evitare di scontrarsi con il più pauroso dei mostri creati dalla veglia della regione, quei “creatori di moneta” dal nulla, che, nell’era dell’abbondanza totale e diffusa, affamano l’umanità con una indotta e artificiale povertà? No che non poteva, e, infatti, il Dylan Dog rinnovato, dopo aver incontrato un nuovo nemico, quel John Ghost protagonista del recente albo Al servizio del caos, che sarebbe meglio definire al servizio della sempre perfida Albione, incontra nel primo numero del Dylan Dog Magazine, in una storia molto breve ma altrettanto bella, i temibili “crociati bancari”, degli agenti speciali degli istituti di credito che vigilano sul flusso del denaro al servizio del sistema. Sono killer spietati, professionisti del crimine assoldati dai veri e assoluti padroni del mondo, quei signori del debito virtuale che soffoca l’economia reale. Con una celebre battuta presa da Brecht, sul fatto che il vero ladro è chi fonda una banca e non chi la rapina, Dylan Dog viene informato di una verità segreta esposta in evidenza: “I soldi non esistono. Sono solo numeri elettronici su conti bancari di grandi multinazionali senza volto”.
Se, invece di Brecht, gli sceneggiatori si fossero rivolti a Pound, avrebbero potuto approfondire maggiormente il problema, andando a scoprire la cause ultime delle ricorrenti crisi economiche e denunciandone i protagonisti che, immancabilmente, da queste crisi e dalle guerre che ne seguono, si arricchiscono immensamente.
Viste le premesse del nuovo corso, con Bloch che non teme più di andare in pensione e Dylan Dog più propenso a usare la pistola, attendiamo fiduciosi gli sviluppi del rinnovato investigatore di Craven Road.

Luca Gallesi

Luca Gallesi su Barbadillo.it

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