Fumetti. Linus, 50 anni tra fumetti d’autore e libertà (salvo la censura di FT Marinetti)

linuscoverAd aprile saranno 50 primavere e un po’, forse, si sentono. Quando, nel lontano aprile 1965, Giovanni Gandini fondò la rivista Linus – chiaro omaggio all’omonimo personaggio dei Peanuts – erano altri tempi. Di lì a poco sarebbe esplosa la contestazione, il movimento studentesco, gli aneliti rivoluzionari, le radio libere. Sotto le chiome disordinate e gli eskimo consumati, i giovani indossavano le divise dell’anticonformismo tout court. La continua ribellione verso tutto ciò che era conservatore e tradizionale diventava esasperata, assoluta.

Linus, la rivista, affonda le radici della propria anima in questo spirito del tempo, riuscendo però a dar spazio a disegnatori che oggi, possiamo ben dirlo, costituiscono dei mostri sacri del fumetto, italiano ed estero. Sulle sue pagine sono passati Corto Maltese e Valentina, ovviamente i Peanuts, Calvin & Hobbes, Bobo, Braccio di Ferro e la rockstar della matita, Andrea Pazienza, solo per citarne alcuni.

Da una parte il meritato valore artistico, dall’altro il discutibile “impegno politico” che, secondo alcuni, rese la rivista “militante” e sostenitrice di idee eretiche rispetto all’establishment e alla sinistra ortodossa.

Il caso Marinetti su Linus

Il volume di Echaurren per le edizioni del grifo

Un aneddoto è interessante. Racconta l’artista Pablo Echaurren che nel 1986 gli venne data la possibilità di pubblicare su Linus le sue creazioni. Presentò allora “Caffeina d’Europa. Vita di F.T. Marinetti”, un’opera corposa sul grande padre del futurismo italiano, una vera e propria graphic novel ante litteram. Le prime puntate furono pubblicate regolarmente; poi, da un numero all’altro, l’interruzione senza giustificazione alcuna. Il motivo, a ben vedere, non fu difficile da trovare: la fase della vita di Marinetti che incrociava il ventennio fascista era inaccettabile per il politburo di Linus e veniva quindi decisa la sospensione del fumetto incriminato. La censura operata dimostrava l’incapacità di andare oltre certi schemi, portando a sacrificare la grandezza indiscussa di un personaggio – Marinetti – sull’altare dell’ideologia di parte.

Il merito di Linus é di averci regalato autentici capolavori del fumetto. Speriamo che oggi, con l’età, sia arrivata anche la saggezza e che sia stata corretta quella miopia sinistrorsa oramai decisamente demodé.

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Giuseppe Contarino

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