Esteri. Israele, la destra di Netanyahu rimonta e formerà il nuovo governo

Gerusalemme1Israele infine ha deciso. “Bibi” Netanyahu e il suo Likud hanno vinto le elezioni, conquistando 30 seggi su 120, e riconfermandosi primo partito, quindi forza guida del governo che si formerà nelle prossime settimane.
Secondo, con 24 seggi, il partito dei Sionisti uniti, formato dai laburisti del candidato Isaac Herzog e dal centro di Tsipvi Livni, che avevano sperato fino all’ultimo di essere in grado di scalzare l’avversario, ma che alla fine non ce l’hanno fatta. Terzo partito del paese è quello degli Arabi Uniti che, con 14 seggi, raggiunge un risultato storico, portando per la prima volta una rappresentanza importante alla Knesset.

Nascerà un governo di destra

Il leader del Likud ora deve formare una coalizione, impresa non certo semplice. Sarà molto probabilmente ancora premier, nonostante la sua figura fosse appannata da una campagna elettorale in cui ha dovuto tentare il tutto e per tutto. Il sistema israeliano però non è molto dissimile da quello italiano e quindi le trattative sono in corso febbrilmente tra i partiti per una possibile coalizione di governo. Netanyau ha già contattato i leader di Focolare Ebraico (Bayit Yehudi), che detiene 8 seggi, e di Yisrael Beytenu, Lieberman, ministro degli esteri uscente che detiene 6 seggi, ma anche i due partiti ortodossi Shas e Torah Unita (insieme contano 12 seggi). Rimane indecifrabile la posizione di Kulanu, partito nato da una scissione del Likud in polemica con il leader. Conta 10 seggi e in cambio del ministero dell’economia potrebbe sostenere Netanyahu.

La situazione al momento è ancora fluida e l’unico punto fisso rimane sempre lui, “il Re”, Bibi, che alla fine di questo mandato sarà il presidente del consiglio più longevo della storia di Israele, superando anche il padre della patria David Ben Gurion.

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Francesco Filipazzi

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