L’intervista. Sanah, dall’India a Roma: “Latorre e Girone? I media indiani soffiano sul fuoco”

marò1“Vengo da Nuova Delhi, sono qui grazie ad una ‘schoolarship’ ” ci spiega Sanah,  giovane promessa delle carriere internazionali: ha vinto una borsa di studio per prendere parte al ROME MUN 2015. Ciò vuol dire che è arrivata “prima” su duemila studenti che, da ogni parte del globo, sono venuti qui a Roma. Di lei, due sono le cose che ci incuriosiscono di più: ragazza in carriera originaria di un paese in cui le donne non hanno molti diritti; e, chiaramente, cosa ne pensi della vicenda marò.

Sanah cosa fai nella vita?

“Ho studiato giornalismo, poi ho preso un master in sociologia”.

Ah, una collega!

“Grazie, ma non proprio collega! Ho un bachelor degree (laurea triennale, nda) in comunicazione, ma non esercito la professione. Però sì, amo scrivere e approfondire l’attualità”

Perché sei a Roma?

“Un anno fa a Milano ho vissuto un’ esperienza simile. Ho voluto replicare con il RomeMun. Penso che il confronto e la condivisione con altri giovani studenti possa arricchirci, umanamente e professionalmente”.

Una viaggiatrice dunque…

“Sì ma con cuore e radici in India, il mio paese”.

Che tuttavia non ti valorizza…

“Il discorso è più complesso. La società patriarcale nella mia nazione è ancora una realtà: la figlia non è libera di crescere e di sentirsi artefice del proprio destino, poiché è il genitore che ‘organizza’ la sua vita futura”.

A te è andata bene…

“Si, ho una famiglia di più larghe vedute, che mi ha permesso di formarmi e di vedere il mondo. Mio padre mi ha solo ricordato di non dimenticare mai da dove vengo e che sono indiana. Insomma, qualunque posto visiti e qualunque esperienza tu viva, non scordare le tue radici”.

Parole belle e importanti. Sei in Italia e sei indiana: conosci la vicenda dei marò?

“Sì ma… preferirei non parlarne”

E perché?

“Perché credo la stampa abbia ricamato troppo su una vicenda che invece andrebbe risolta per via diplomatica e giudiziaria”.

Insomma, un confronto tra le parti a porte chiuse…

“Esattamente. Nel mio paese la vicenda è cavalcata anche per fini che sono lontani dall’accertamento di responsabilità”.

Fai riferimento ai partiti nazionalisti?

“Dico che la politica sta forzando la mano su questo episodio”.

Sai che sono due militari in missione anti pirateria?

“Certo ed è anche per questo motivo che ritengo la cosa debba essere gestita a livello istituzionale e non invece portata sulla pubblica piazza dai media”.

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