Si tratta dell’ennesimo rimpallo di responsabilità dei magistrati indiani che evitano di instradare il processo mentre l’Italia non ha ancora avviato le procedure per un arbitrato internazionale, in attesa di chissà che svolta politica nei rapporti con Nuova Delhi.
Intanto si avvicina aprile, quando Massimiliano Latorre, in Italia per curarsi dopo un’operazione al cuore, vedrà scadere il suo permesso e dovrà tornare in India. Insieme al permesso è “scaduta” anche la credibilità italiana a livello internazionale: da ormai tre anni le istituzioni nazionali non riesco a restituire dignità e diritti umani a due soldati che sono privati della propria libertà solo per aver adempiuto al proprio dovere, impegnandosi in una missione antipirateria.