La lettera. Caro Buttafuoco, vieni a Venezia alla manifestazione della Meloni (e per Pound)

Ezra Pound
Ezra Pound

Chi scrive rappresenta una generazione che ammira e stima Pietrangelo Buttafuoco, che ha letto i suoi saggi e i suoi romanzi, lo ha ascoltato nei comitati centrali del MSI e nelle assemblee nazionali di An. Ha, sempre, apprezzato la sua grande — talvolta geniale — provocazione culturale da giornalista del Secolo d’Italia, direttore dell’Italia settimanale, come pure i suoi format televisivi singolari e mai conformisti.

Ora, però, ci assale come un fremito, come un fastidio, quasi un tic nel leggere i suoi continui appelli e analisi a favore di un Salvini “barbaro” salvatore dei tempi bui del Kali yuga; a leggere di quanto gli converrebbe scaricare tutti i “cadaveri” della destra, di come ha fatto rinascere la Lega dagli scandali e così via, in un tripudio di apologie scherzose e irridenti come è tipico del suo personaggio.

Ognuno è testimone di sé stesso e del proprio percorso. Delle scelte sbagliate e di quelle giuste. Della coerenza e del coraggio. Ma noi siamo i primi testimoni di un nuovo tempo non gli ultimi di un tempo di crisi.

Ecco, in tutta sincerità, dovrebbe smetterla Pietrangelo, e con lui altri fini intellettuali post-jungeriani, di ridurre la nostra storia e quella di Giorgia Meloni a una macchietta.

Perché si possono criticare, ci mancherebbe altro, le forme estetiche e le prassi scelte, ma certo non si può non riconoscere che la scelta fatta da un’intera generazione di Destra è stata di puro coraggio. Traditi da Fini e da molti della sua generazione che non sono riusciti ad “indossare l’anello del potere” senza esserne soggiogati.

Potevamo rimanere a vivacchiare all’ombra di Silvio Berlusconi, al quale riconosciamo sicuramente grandi meriti storici, ma anche la colpa di non aver voluto rigenerare il centrodestra. Potevamo mettere in piedi un centrodestra “fake” come quello di Alfano e recitare una parte in commedia, pur di restare avvinghiati a uno scranno.

Invece, no. Una generazione si è giocata tutto quello che aveva, scranni compresi, per affermare il diritto della Destra di esistere e rinnovarsi, mantenendo saldi i propri principi. Il bosco e la nave. Ricordate? Portiamo un meraviglioso bosco secolare sulla nostra nave che viaggia in mare aperto per scoprire terre inesplorate.

Quanto a Salvini e alla Lega abbiamo un grande rispetto e una grande speranza. Rispetto per chi ha saputo con coraggio rinnovare e salvare una tradizione politica dal declino e dagli scandali e speranza che abbandonino l’idea della secessione che ancora oggi vive nel loro statuto.

E intanto sono ottimi compagni di viaggio nel deserto dell’opposizione. Ognuno con la propria identità nel fronte “anti-Renzi”. Gli unici, insieme a noi, a farla davvero l’opposizione, per difendere gli italiani, i non garantiti, il ceto medio che sta scivolando nella povertà più disperante per colpa di un governo piccolo e meschino che subisce i diktat teutonici e dei poteri forti.

Fratelli d’Italia è, per ora , una piccola forza politica, anche perché non ha soldi o televisioni e si nutre solo di militanza e passione, ma ha una grande speranza e una buona classe dirigente. Non conta l’età, conta la qualità. L’unica cosa da rottamare sono i carrierismi e la corruzione e noi lo abbiamo fatto in casa nostra.

Giorgia rappresenta una speranza per il 28% degli italiani. Più di Berlusconi, come Matteo Salvini, quasi come Renzi, nonostante la mostruosa disparità di mezzi. E quando si fa un’analisi, scherzosa o seria che sia, non si può non tenere conto di questo dato.

Il 7 marzo saremo a Venezia per difenderci da questo governo di incapaci. Abbiamo scelto una città del nord proprio per sottolineare il desiderio di rappresentare tutta l’Italia. Rappresentare la rabbia di quel ceto medio sempre più povero, ma ancora dignitoso. Quella disperazione quotidiana che rischia di esplodere in una rivolta se non diretta verso il cambiamento del sistema.

Un sistema che schiaccia il contribuente onesto che non può evadere, il commerciante che viene chiuso per 95 centesimi di elusione, il pensionato sociale che non campa più con i 586 euro di pensione sociale, mentre lo Stato nemico finanzia 900 euro per ogni immigrato che nasconde , in questi tempi, anche la minaccia di un terrorismo a pochi km dalla nostra costa.

Ecco vogliamo trasformare questa rabbia profonda, legittima e disperata in cambiamento e di nuovo in amore per l’Italia. La Destra italiana esiste ancora e ha molto da donare alla sua terra. Ma deve ricominciare dai suoi valori e dalla sua umiltà. E per questo rivolgiamo a tutto il meraviglioso popolo di centrodestra, deluso e disorientato, l’invito a partecipare il 7 Marzo.

A te, invece, Pietrangelo faccio un invito speciale. Magari, dopo la manifestazione, potremmo andare insieme sull’isola di San Michele ad onorare Ezra Pound, simbolo di coerenza e coraggio, recitando insieme questi suoi versi: “Quello che veramente ami rimane, il resto è scorie. Quello che veramente ami non ti sarà strappato. Quello che veramente ami è la tua vera eredità…”.

@barbadilloit

*dirigente di Fratelli d’Italia

Federico Mollicone*

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