• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
sabato 13 Agosto 2022
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Libri

Libri. “L’arte ermetica” di Frau: incanto estetico contro il Kali Yuga

by Riccardo Rosati
3 Marzo 2015
in Libri
0

durer_melencoliaIn una epoca come la nostra, dove la conoscenza non sta solo sparendo, ma è già stata completamente rimossa per i ben noti fini politico-economici mondialisti, un libro come quello di Dalmazio Frau giunge come un moto di resistenza contro l’avanzare di quella età oscura che Julius Evola soleva definire con un termine indiano: Kali Yuga. L’arte ermetica è un testo che si rivolge agli “intelletti sani” (14), andando ben oltre il campo della semplice storia dell’arte e ricollegandosi in tal guisa alla tradizione dei dotti italiani, figli di quel pensiero universale tipico dell’uomo del Rinascimento. Dunque, arte e storia, ma anche esoterismo e varie acute riflessioni teologiche, tutto questo è presente nello scritto di Frau, così lontano, per fortuna diciamo noi, dalla scuola anglosassone, con i tanti epigoni accademici di Bernard Berenson: legioni di storici dell’arte, spessissimo di origine ebraica, che per decenni hanno spiegato a noi la simbologia cristiana. Non che la cosa sia di per sé sbagliata, chiaramente, ma riteniamo che l’afflato di un cattolico per la nostra arte sia difficilmente ritrovabile in uno studioso di una altra confessione.

L’arte ermetica è in sostanza un “quartetto” – come ama definire lo stesso autore il suo libro –  poiché composto da altrettanti studi/profili, dei quali il primo è su Hieronymus Bosch (1450 ca. – 1516 ca.) e i suoi mondi abitati da fantastiche creature (Il giardino delle delizie 1480 – 1490) ; il secondo su Jan van Eyck (1390 ca. – 1441), col suo Polittico dell’agnello mistico (1424 – 1432), pittore spirituale sospeso tra due periodi, nonché in perenne ricerca di un Graal che è tutto e di più; poi l’Opera al Nero di Albrecht Dürer (1471 – 1528), cavaliere malinconico di spettri e ombre e qui presente con la sua celebre Melancholia I (1514); per concludersi con il Trionfo della morte (1562 ca.), dipinto di Pieter Brueghel il Vecchio (1526/1531 – 1569).

Come Frau spiega bene nelle pagine del suo libro, questi personaggi non facevano solo gli artisti, ma erano dei sapienti completi e spesso membri di circoli iniziatici, come si presume sia capitato a Dürer durante il suo soggiorno a Venezia. L’autore non si piega al “malcostume” della critica artistica odierna, alla semplice analisi storica e stilistica, citando data dopo data, ma ricerca invece la “ragione simbolica” di queste quattro opere; le quali sono la quintessenza di quell’“Autunno del Medioevo” – per utilizzare la celebre definizione dello storico olandese Johan Huizinga – che altro non è stato che un Rinascimento fiammingo a cavallo tra il XV e XVI secolo. Frau ha in sostanza una visione positiva di questo secolo spirituale, che ricorda molto la visione dell’arte di John Ruskin, così lontana da quella fredda e cervellotica di oggi di stampo iconografico e filiazione del Warburg Institute. Nelle pagine di questo testo il Medioevo, nella sua parte finale, viene osservato con attenzione e senza il solito pregiudizio di stampo positivista. Anzi, Frau non cela affatto la sua fascinazione per questo periodo della storia europea, ma la sua è una “passione” sobria che non inficia la ricerca del dettaglio mistico presente nelle opere degli artisti di cui parla. Ad esempio Bosch, che Frau ricorda essere un “ermetista cristiano”, non era affatto folle o dedito all’uso di droghe, come erroneamente pensarono i surrealisti che sono stati i primi a riscoprirlo, bensì un raffinato conoscitore del linguaggio ermetico. Al tal proposito, sorprende notare come nel suo quadro analizzato nel libro, nell’Eden con Adamo ed Eva non vi sia Dio, bensì Cristo. Dobbiamo comprendere come in quella epoca tutto fosse un simbolo, ovvero un codice nascosto, interpretabile solo da coloro che erano stati iniziati a una antica sapienza.

Brueghel è presente con un quadro di grande potenza, dove egli manifesta in modo simbolico la morte, che era una costante nella Europa di quegli anni, a causa della pestilenza prima e la Guerra dei Trent’anni poi, e la stessa cosa vale per Bosch: “Ciò che Hieronymus poteva vedere intorno a sé era un mondo di tenebre” (22).

Per comprendere la valenza di questo studio, è sufficiente citare le parole di Claudio Lanzi, autore della prefazione: “Ogni manifestazione dell’Arte nasce perciò come Arte Sacra” (9). L’arte ermetica ci permette di colmare molte lacune, giacché ci spinge oltre la cinica e limitata visione delle cose, tipica della stragrande maggioranza degli studiosi di oggi. Inoltre, questo testo ricompone gli importanti rapporti tra l’Italia e gli artisti del Nord Europa; allora capiamo il perché della grande presenza di loro opere nei nostri musei, come nel caso della Galleria Doria Pamphilj a Roma o dei musei di Genova.

Trattasi di un lavoro dalla ottima qualità letteraria, colto, ma dal linguaggio avvincente. Una opera nella quale si auspica il ritorno a una visione spirituale dell’arte. “[…] quando il senso di una società decade, l’arte può conservare il segno della dignità dell’uomo, la sua ricerca di luce e di verità, di un significato che venga dall’interno, dall’Anima e dall’Alto” (20); quindi si parla della stessa elevazione nello studio e nella visione del Bello tanto cara ai preraffaelliti e al loro “protettore”: il sopracitato John Ruskin.

Ecco che dall’Italia arriva un libro che ci racconta in modo diverso quella Europa del Nord alla quale oggi guardiamo con sospetto e diffidenza. Attraverso la riflessione su queste quattro opere e sui loro autori, Frau ci ricorda perché il Vecchio Continente, tutto, un tempo venisse chiamato “Cristianità”, e ciò a uno come Ruskin avrebbe fatto assai piacere.

* L’arte ermetica di Dalmazio Frau, Edizioni Arkeios, 2014

Riccardo Rosati

Riccardo Rosati

Riccardo Rosati su Barbadillo.it

Related Posts

Libri d’estate. Perché leggere “La Veglia Pasquale e gli After-Hours”

Libri d’estate. Perché leggere “La Veglia Pasquale e gli After-Hours”

13 Agosto 2022
In-attuali. Sette ragioni per rileggere Edward Gibbon

In-attuali. Sette ragioni per rileggere Edward Gibbon

11 Agosto 2022

“Trent’anni e un giorno” di Fabio Granata e Peppe Nanni e il dovere della memoria. Un estratto

La fantascienza come luogo d’elezione per il futuro


“Cultural Intelligence ed etnografia di guerra”: i conflitti da più punti di vista

La forbice di Jünger ferma il treno in corsa dei falsi dèi di Prometeo

“Era notte da un pezzo”: tre amici, tante idee, un piano perfetto

Rivoluzione e terrore ai piedi della Bastiglia

Henri de Man: un caso Bombacci in Belgio

Più letti

  • L’intervista.  Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    L’intervista. Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Segnalibro. “Eurasia” e l’attuale ciclo politico dell’Europa

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Difesa. La memoria del cordiale in bustina (simbolo di un’Italia che non c’è più)

    33 shares
    Share 33 Tweet 0
  • Il caso. Arriva Rosiko il gioco da tavola di guerra tra i quartieri di Roma

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Statistiche. Tutti i colori delle maglie del calcio italiano: prevale il rosso

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Libri d’estate. Perché leggere “La Veglia Pasquale e gli After-Hours”

Libri d’estate. Perché leggere “La Veglia Pasquale e gli After-Hours”

13 Agosto 2022
Il lucido disincanto di Giuseppe Berto

Il lucido disincanto di Giuseppe Berto

13 Agosto 2022
Addio a Claudio Garella, il portiere sghembo che sapeva volare

Addio a Claudio Garella, il portiere sghembo che sapeva volare

13 Agosto 2022

Ultimi commenti

  • Got56 su Hiroshima, 6 agosto 1945. Quando gli Usa aprono le porte all’incubo atomico
  • GOT56 su Hiroshima, 6 agosto 1945. Quando gli Usa aprono le porte all’incubo atomico
  • Guidobono su Le radici dell’idealismo e le lettere a Croce di Julius Evola
  • Guidobono su Hiroshima, 6 agosto 1945. Quando gli Usa aprono le porte all’incubo atomico
  • Ferna su Hiroshima, 6 agosto 1945. Quando gli Usa aprono le porte all’incubo atomico
  • Guidobono su Hiroshima, 6 agosto 1945. Quando gli Usa aprono le porte all’incubo atomico
  • Guidobono su Hiroshima, 6 agosto 1945. Quando gli Usa aprono le porte all’incubo atomico

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più