L’intervento a gamba tesa dell’ex delfino di Almirante, però, travolge l’intero assetto attuale del centrodestra, diviso com’è al suo interno su programmi e guide. Per Fini un’alternativa a Renzi non c’è e l’attuale presidente del consiglio “può dormire tra due guanciali”.
Uno dei punti cardine dell’intervista rilasciata al giornale di Scalfari e Mauro, che nell’immediato potrebbe avere qualche ripercussione, è quello che riguarda le prospettive delle forze di ispirazione nazionale e moderata. “Vedo il deserto dei tartari. La destra come la intendo io, maggioritaria, di governo, anche quando è all’opposizione, purtroppo non esiste“. Prima ancora aveva lanciato una stoccata sanguinosa a Giorgia Meloni: “Dobbiamo metterci d’accordo su che cosa s’intenda per una politica di destra. Attualmente in Italia ci sono due forze politiche che si definiscono di destra: c’è la Lega, con l’aggiunta della costola Giorgia Meloni, sempre più mascotte di Salvini. La definirei una destra minoritaria per vocazione che si nutre di due spettri, di due paure: l’immigrazione e l’Unione europea. E poi c’è Forza Italia, il grande club Forza Silvio, piegato agli interessi e agli umori quotidiani di Berlusconi”. La chiosa non può che esser questa: “La Meloni è una gran delusione”.
Le dichiarazioni di Fini, che ha pure “scomunicato” le grandi manovre avviate nell’ex area sociale e protagonista confluite in Fdi, hanno già sollevato un vespaio di reazione piccatissime. Salvini ha lanciato un appello al “suo” web contro l’ex presidente della Camera mentre Isabella Rauti e Maurizio Gasparri hanno già risposto a Fini. La prima tacciandolo di “ingenerosità”, il secondo l’ha invece invitato a fare i conti: “Non può candidarsi, non ha i voti”.