Il caso. Perché il dissidente Fitto tende la mano al sovranista Salvini

Raffaele Fitto
Raffaele Fitto

“Caro Matteo Salvini, nessun attacco a te e alla Lega, che fate benissimo la vostra parte. Il mio obiettivo e’ che pure il mio partito inizi a fare la parte che ci compete. Ieri abbiamo iniziato a fornire un percorso (le primarie) e dei contenuti credibili per ripartire”: Raffaele Fitto, leader dei dissidenti di Forza Italia, con uno scritto su Facebook tende la mano alla Lega nazionale di Salvini, dissociandosi dai lealisti berlusconiani che ne mettono in costante evidenza la deriva lepenista.

Nuovo asse Fitto-Salvini?

L’eurodeputato pugliese cerca sponde per non rimanere isolato nel centrodestra, dal momento che i suoi rapporti sono burrascosi sia con Alfano che con il Cavaliere. Con Giorgia Meloni ha invece cercato un fronte comune sulle primarie, partecipando anche a incontri pubblici insieme a Flavio Tosi, sindaco di Verona e competitor di Salvini nell’arcipelago nero-verde.

Fitto rompe così l’asse liberale che vuole isolare la proposta di Salvini relegandola a una versione italiana del Front National. Nei fatti lo legittima, cogliendo che lo hanno già fatto gli elettori del nord, del centro e del sud.

La legge elettorale determinerà i giochi

I giochi però non sono che agli inizi. E sia Salvini che Fitto si candidano ad un ruolo nella nuovo “House of Cards” del fronte antirenziano. Il quadro, però, sarà più chiaro solo quando si conoscerà nel dettaglio la nuova legge elettorale e così il leader del Carroccio saprà come monetizzare la crescita progressiva del suo movimento meridionale e Fitto potrà massimizzare il suo consenso in Puglia trovando il contenitore migliore per tramutarlo in seggi a Roma.

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Gerardo Adami

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