Il caso. Copertina di Topolino pro Charlie? Disney non l’avrebbe apprezzata

topolinoVari quotidiani e siti internet hanno dato notizia e fornito l’immagine di una prova di copertina per il n. 3089 del settimanale Topolino, poi non utilizzata dall’editore Panini. In essa si vedono al centro Topolino e Paperino con in mano un pennarello. I nostri eroi sono attorniati da ragazzini di tutte le razze e paesi che a loro volta impugnano un pennarello. Si sarebbe trattato, nelle intenzioni di editore e autore, di un segno di solidarietà con il settimanale satirico francese Charlie Hebdo, oggetto dell’attentato parigino. Al suo posto è poi uscita una copertina con uno splendido Pippo reporter.

  

La copertina mai pubblicata di Topolino

Ora, sul Giornale del 5 febbraio è apparso un debole commento critico di Nino Materi. Secondo costui la retromarcia della Panini sarebbe stata una censurabile concessione al politicamente corretto. E’ vero esattamente il contrario. Quella copertina non sarebbe stata scorretta, ma correttissima. In realtà, il nuovo editore di Topolino fin dai suoi esordi, inseguendo talvolta l’attualità, ha teso a produrre copertine allineate al pensiero corrente. Per fortuna, nell’occasione di cui ci occupiamo, qualcuno gli avrà fatto notare che non era proprio il caso di produrre una immagine del genere.

   Materi ipotizza che il contrordine sulla copertina sia venuto direttamente dall’America. Non sappiamo se l’ipotesi abbia un fondamento. Se fosse così Burbank avrebbe comunque agito per il meglio, nello spirito del suo creatore. Walt Disney l’umorismo e la fantasia li ha indirizzati in tutt’altra direzione. Laicismo oltranzista e blasfemia non erano certo nelle sue corde.

   Il giornalista, atteggiandosi ad esperto del settore, si prende la briga in coda al suo pezzo di citare una sua frase (“Se puoi sognarlo, puoi farlo”). Come a dire che il vecchio Walt una copertina del genere l’avrebbe approvata, sarebbe stato solidale con la satira del settimanale francese. Farneticazioni. Se Disney avesse avuto tra le mani un giornale del genere ne sarebbe rimasto semplicemente schifato.

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Alessandro Barbera

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