Pizzini di palazzo. L’ultima raffica di Fli tra debiti, polemiche interne e agenzie velenose

finiDopo il vertice di via Poli nulla non sarà più come prima. L’ultima raffica di Futuro e Libertà è un assolo di polemiche, veleni, guerre interne tra poveri e agenzie di stampa dettate durante l’incontro da qualche sfascista convinto che ci sia ancora qualcosa da demolire.

L’uomo seduto sulla presidenza della Camera, alla fine degli interventi della direzione nazionale, ha letto un’agenzia che era già uscita sulla riunione in corso. L’ha letta tutta e per tutti, ad alta voce. E si è complimentato col suo tono tagliente, sarcastico, con chi, tra noi, l’avrebbe dettata ai giornalisti che aspettavano di fuori. “Ottimo lavoro, davvero. Non avrei saputo far di meglio. E’ questa la classe dirigente che abbiamo”.

L’ho visto così, come si vede una persona qualunque, dietro un tavolo bianco e di fronte una platea di trenta persone che, annoiate, parlucchiavano aspettando il loro turno per l’ennesimo “sfogatoio” dopo la catastrofe elettorale. L’ho visto così, a pochi passi di distanza da me, mentre ascoltava, paziente, le più diverse analisi del voto o, meglio, del non-voto a Fli, fumando di continuo, una sigaretta dopo l’altra. Il viso immobile, il corpo che tradiva una certa voglia di sbrigarsi, di fare presto, di andare via. Ancora un suo gesto dettava gli umori e le opinioni dei fedelissimi rimastagli vicino, con una risata o un gesto di apprezzamento che chiamavano un applauso, un ammonimento che riportava un assoluto silenzio. Si è caricato sulle spalle tutte le responsabilità della sconfitta senza appello. “Una formula che vorrebbe assolvere le colpe degli altri dirigenti che hanno messo la firma su troppe decisioni scellerate”, spiega uno dei presenti.

Sullo sfondo restano gli stracci volanti. I media raccontano di quasi un milione di euro di debiti per il partito e i ben informati lamentano che uno degli eletti, uno dei miracolati che con la storia postfascista non ha nulla in comune, potrebbe non aver versato nemmeno un euro di contributo alla causa. Rimarrà in Fli o è già altrove? E sul Corriere della Sera si narra anche di una polemica tra Chiara Moroni e Flavia Perina in merito alla fine di alcuni computer del gruppo parlamentare. Dopo il flop elettorale, è il tempo delle liti di pianerottolo.

Giorgio Landi

Giorgio Landi su Barbadillo.it

Exit mobile version