Il commento. La strage di Parigi figlia (anche) del politicamente corretto

Almeno 12 morti in un attacco di criminali islamici contro il settimanale satirico Charlie Hebdo. L’offensiva, promessa da tempo, e’ infine scattata. Contro un’Europa in disarmo, vigliacca e politicamente corretta. E’ giusto così, i terroristi dimostrano tutta la loro ferocia, ma anch la determinazione ed il coraggio che mancano ai leader europei ed ai loro sudditi. Popoli giovani che si sostituiscono ai popoli che scelgono la rassegnazione ed il suicidio. Hanno voluto, per schifosi interessi di sfruttamento della manodopera, far arrivare in Europa eserciti di disperati ed ora i disperati si trasformano in assassini.

Un ragazzino tunisino accoltella un giovane padre italiano colpevole di difendere il figlio dodicenne dai soprusi? La giustizia italiana non mette in galera il giovane criminale. Uno zingaro assassina a Torino un’anziana per derubarla di pochi spiccioli? L’arcivescovo ha parole solo per gli immigrati e dimentica le vittime. Forse perché sperava nella berretta cardinalizia che gli è di nuovo stata negata. Ed è un nordafricano il pirata della strada che ha ucciso un ragazzo a Prato. Non pagherà nulla, come sempre. Perché i politicamente corretti vogliono questo, vogliono incassare soldi e soldi favorendo l’immigrazione per poi gestirla come si è visto con mafia capitale. Vogliono schiavi da far lavorare per obbligare i lavoratori italiani a ridurre le richieste, rinunciando ad ogni diritto. E se qualcuno difende le vittime, scattano le accuse di razzismo sostenute da cialtroni che dirigono mezzi di disinformazione di massa. Oggi è toccato a Parigi, domani chissà.

Ma se non ci pensano i criminali immigrati, ci penseranno i buonisti a distruggere ogni volontà di sopravvivenza di questo continente imbelle.

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Augusto Grandi

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