Politica. Salvini agli alleati: “La mia missione? Lavoro per unire su idee e valori”

salviniMatteo Salvini vuole dare forma all’Italia che non si arrende a Renzi e al pensiero unico liberista e individualista: per questo ha messo in moto un percorso che potrebbe portare al disegno di una nuova alleanza sovranista. L’attivismo del leader del Carroccio sembra creare qualche apprensione in Forza Italia e Fratelli d’Italia, che vedono in pericolo alcune rendite di posizione.

Salvini: lavoro per unire

Per questo Salvini oggi ha specificato sui social la sua missione, per unificare e non per dividere (ancora) l’area del centrodestra: “Leggo delle preoccupazioni di Forza Italia, Fdi e pochi altri per la mia proposta di costruire un’alternativa concreta a Renzi. Mi spiace per loro, sbagliano a preoccuparsi. Io non ho ambizioni personali o “trame segrete”, non voglio dividere ma unire, sto solo lavorando per un progetto, non solo economico ma anche di valori, che guardi al futuro dei nostri figli, al loro benessere, al loro lavoro, alla loro sicurezza. Sono sicuro che, con coraggio e onestà, saremo maggioranza”.

Dare una casa alla maggioranza degli italiani sovranisti

La chiave del discorso di Salvini è tutta nella parola maggioranza. Il centrodestra ormai asfaltato non è maggioranza in parlamento, ma sta assumendo sempre più un profilo minoritario e marginale anche sui territori. Per questo la prospettiva maggioritaria indica la chiara volontà di tornare a vincere, alle regionali e nei municipi (a Milano e Roma in primis), luoghi di formazione delle future classe dirigenti sovraniste. L’alleanza politica vera e propria verrà subito dopo, su coordinate differenti rispetto a quelle del passato.

Abbandonare le pulsioni secessioniste, dunque, è una opzione irrinunciabile per vincere le resistenze, a sud, di chi ricorda e rinfaccia a Salvini le sparate antimeridionali del Bossi prima maniera. E se anche Adriana Poli Bortone riscopre le macroregioni tanto care a Gianfranco Miglio, allora è possibile tornare a valorizzare i punti di contatto (e non di divisione) tra destra sociali e federalismo in camicia verde.

La sfida governista

Concorrere per il governo è la strada maestra per schivare le sirene del velleitarismo e dell’identitarismo cari ai “duri e puri” 2.0. Per cambiare l’Italia con il governo ci vuole capacità di scrivere programmi e di tessere alleanze. Di mettersi in gioco. Salvini ha scombussolato la vecchie appartenenze per ridisegnare un soggetto politico che incarni le istanze delle destre mediterranee. Nell’intervista a Libero ha poi invitato gli intellettuali, Pietrangelo Buttafuoco e Massimo Fini in primis, a rimboccarsi le maniche per dare idee e contributi utili al fine di rafforzare le basi culturali dell’itinerario appena intrapreso. Il cantiere è stato aperto e, al momento, è l’unica strada (a destra) per chi non vuole arrendersi al “patto del Nazareno” e al totalitarismo soft di Matteo Renzi.

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Gerardo Adami

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