Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, ha affidato al blog dell’Huffingtonpost il suo commento alla sentenza di assoluzione degli imputati nel processo per la morte del fratello.
Insufficienza di prove.
Insufficienza di prove sugli autori materiali del pestaggio.
Insufficienza di prove sulla causa di morte.
Insufficienza di prove sulle colpe dei medici.
Insufficienza, insufficienza, insufficienza.
Mi rivolgo al procuratore capo della repubblica di Roma dottor Pignatone, e gli chiedo: caro dottor Pignatone si ricorda quando io e lei ci siamo incontrati nel suo ufficio e le ho rappresentato tutti i dubbi e le perplessità su come i suoi due sostituti stavano conducendo un processo più contro di noi che a favore della prova della verità di quanto accaduto?
Si ricorda quando io le dissi che il mio avvocato all’udienza preliminare aveva detto che con quell’impianto accusatorio gli avvocati delle difese ci avrebbero fatti a pezzi e saremmo stati esposti ad un massacro? Si ricorda cosa lei mi rispose?
Insufficienza di prove. Secondo lei che cosa significa?
Ciò che posso dire è che l’unica cosa che è stata sufficiente sono state le botte date a mio fratello per cagionarne la morte. Però non si sa da chi. L’unica cosa che si sa con certezza e lo dicono tutti, ma proprio tutti, è che Stefano quando è stato arrestato era sano. Quando è arrivato all’udienza di convalida era pestato.
Quanto conta la verità e quanto contano invece le cosiddette ragioni di opportunità?
In buona sostanza quanto conta la vita di un essere umano di fronte alle cosiddette ragioni di opportunità?