Come di consueto il tam tam di Atreju – dal 17 al 21 Settembre 2014, nda – è scandito da un hashtag. E se nel 2013 twittavamo #senzapaura, quest’anno il tormentone sarà #traccialarotta. E una sana esercitazione di carteggio (chi ha frequentato l’istituto nautico sa di cosa stiamo parlando) potrebbe tornare utile nell’attuale panorama politico italiano per la Generazione Azione Giovani lanciata da Giorgia Meloni con le recenti nomine per i dipartimenti del partito.
Il recente insuccesso di Fratelli d’Italia alle elezioni europee, il balzo in avanti della Lega Nord all’Europarlamento, il dialogo Meloni-Salvini, la necessità di un ritorno alla destra che superi anche l’interrogativo “quale destra?”, un po’ di confusione l’ha creata. E un possibile asse con la Lega Nord, oltre le assonanze con i temi di Marine Le Pen e del Front National va declinato con programmi e iniziative concrete nei territori.
Insomma, ad Atreju la “generazione Azione Giovani” proverà a ritornare centrale nel dibattito pubblico: i richiami patriottardi non basteranno. E non basterà nemmeno il consenso che raccoglie sui media Giorgia Meloni: è necessario riprendere a disegnare le coordinate di un partito strutturato, sociale e con una missione culturale. L’alternativa è galleggiare nell’irrilevanza, rimanendo nel mondo di Peter Pan.