Oltre le polemiche, le contrapposizioni politiche, i movimenti di popolo, le ideologie, l’ambientalismo e le derivazioni giudiziarie, la querelle sul Tav Torino-Lione diventa un romanzo, con la forza della letteratura noir. L’opera si intitola “Nero Tav” (Cordero Editore, 160 pagine, 15 euro) e porta la firma di Giorgio Ballario, giornalista de “La Stampa” tra i fondatori di “Torinoir”, libera associazione di scrittori che racconta a colpi di gialli e polizieschi una città che sta cambiando volto.
“Nero Tav” è un libro avvincente, che consente di entrare rapidamente nella diatriba che infiamma la Val di Susa. La trama? La storia racconta di due ragazzi, attivisti No Tav, che scompaiono nel nulla e di un investigatore privato “dai baffoni alla Charles Bronson” che li ricerca maneggiando con cura indizi e tracce, muovendosi in una bassa Valle di Susa “che di turistico ha solo i pullman di villeggianti che salgono al Sestriere”, tra semplicità della gente di montagna e la `ndrangheta con i suoi onnipresenti tentacoli. E il viaggio narrativo, alla fine, porta il protagonista a chiarirsi gli orizzonti e a schierarsi…
L’ultima curiostià: “Torinoir” è stata presentata ufficialmente alcuni giorni fa. Per l’occasione, grazie all’aiuto del Comune, la Mole Antonelliana è stata illuminata di giallo.
*Nero Tav di Giorgio Ballario (Cordero editore, pp. 160 PP, euro 15)