Il caso. Sull’Etna spira il vento della Lega: primo partito (32%) a Maletto

Matteo_Salvini_foto_AdoniaMaletto è la capitale leghista del sud Italia. Centro del versante nord etneo. Poco più di 4000 votanti. Comune fino a ieri famoso – almeno nel comprensorio – per essere la “città delle fragole”. Oggi cambia volto. Qui il carroccio è al 32,61% dei suffragi. Cifra record. Primo davanti a Forza Italia e Pd. Un risultato sconvolgente che guasta la sbornia europea di Renzi e che sorprende pure l’altro Matteo, Salvini, che dichiara di non sapere neanche dove sia ubicata Maletto nella cartina geografica.

A mettere la firma su questo risultato è Antonio Mazzeo, classe ’89, che nel proprio centro ha raccolto 515 preferenze personali (Salvini  5). In tutto il collegio Italia insulare ne ha intercettate addirittura 1448, arrivando secondo dietro il segretario federale. E scoppia il caso su Repubblica e il Fatto quotidiano. Nel dettaglio però questo successo ha delle ragioni individuabili. Mazzeo è il delfino di Angelo Attaguile, un vecchio arnese delle Dc che vanta un’amicizia storica con Raffaele Lombardo, ex presidente della Regione siciliana. Alle scorse politiche è stato eletto alla camera dei Deputati nel Pdl, ma in quota Mpa, per iscriversi poi nel gruppo Lega Nord Autonomie.

Anche Attaguile è sceso in campo per l’europee. Sempre per la Lega, ma nel collegio Italia meridionale, dove ha raccolto 4.251 preferenze, arrivando secondo sempre dietro Salvini (12.688). Insomma, il caso Maletto non si spiegherebbe sulla scorta di un improbabile padanismo meridionalista tutto da costruire. Il nuovo corso leghista, come ha spiegato il suo segretario durante il tour elettorale al Sud, vuole intercettare quelle istanze localiste già presenti sul territorio, per federarle poi in un progetto non per forza unitario.

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