Anniversari. Leucio Miele combattente rivoluzionario e poeta del popolo

Leucio Miele in un ritratto di Carlo FuscaDa bambino tornava spesso a casa scalzo. “Le sue scarpe – racconta la sorella – le regalava agli amici più poveri e meno fortunati”. Ha vissuto tutta la vita così, con la bussola del cuore, Leucio Miele. Militante rivoluzionario, è scomparso a soli 36 anni, il 4 Marzo 1975.

Era stato fondatore nel 1968 insieme ad Enzo Maria Dantini, Ugo Gaudenzi e Serafino Di Luia del movimento politico “Organizzazione Lotta di Popolo”. Qualche giorno fa i suoi amici fraterni e i sodali di milizia, allora giovani seguaci delle posizioni nettamente eterodosse dell’Olp, lo hanno ricordato con una manifestazione in Basilicata, a Montalbano Jonico, suo paese natio.

Il ricordo di Leucio Miele resta impresso nel cuore di ogni persona che l’abbia frequentato, legato alla sua personalità carismatica, al suo carattere generoso, alla sua intelligenza politica lungimirante.

La sorella Maria Teresa nell’incontro lo ha richiamato alla memoria attraverso un aneddoto che lo mostra, bambino, già disposto al sacrificio disinteressato per gli altri. Durante un’estate, uscito in strada a giocare con gli amici, tornò più volte scalzo a casa. La mamma scoprì più tardi che regalava le scarpe agli amici più poveri che non avevano la possibilità di acquistare calzature. Giovanni Amendola, Vincenzo Maida, Rocco Tauro, Teresa Marino, Peppino Incardona (intimo amico e poi cognato di Leucio Miele), lo ricordano come un San Francesco laico, galantuomo per eccellenza, politico capace di analisi acute. Determinato fu il suo rifiuto di rientrare nei ranghi del MSI, nonostante questo passaggio gli fosse stato richiesto espressamente anche con una lettera da Arturo Michelini, allora segretario del partito. Aveva un altro orizzonte: affermare una politica che superasse gli schemi destra-fascismo/sinistra-comunismo. Leucio Miele fu centro animatore di Lotta di Popolo, scrivendo di “oppressione economica del dollaro”, di “popoli meridionali in lotta”, osservando che “il comunismo ha successo nella misura in cui è stato trasformato in resistenza nazionale all’occupante”.

Durante il momento più delicato della politica italiana, nel quale ogni pedina sembra essere al posto giusto per interpretare una parte, OLP accoglie le istanze antiborghesi degli elementi sia di destra che di sinistra che confluiscono numerosi nel movimento. Nel 1972 “Paese Sera”, in un arco di dieci giorni, definì i militanti di Lotta di Popolo in modi quantomeno discordi: “Nazisti, antifascisti, né di destra né di sinistra”. Qualcuno del MSI arrivò addirittura a ipotizzare che questa organizzazione fosse finanziata dal PCI. Leucio Miele è morto troppo giovane, amatissimo da tutti e chi lo ha incontrato ne traccia questo ritratto: un combattente, poeta del popolo che definiva le ideologie “bizantinismi utili solo a soggiogare meglio le nazioni”.

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Amanda Incardona

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