Marò. Ennesimo rinvio della corte indiana. Vania Girone: “Una ingiustizia”

maròDopo ventisei rinvii, è giunto il momento di chiamare le cose per nome: la querelle con l’India per il possibile processo ai nostri marò è un’operetta tragicomica, recitata sulle pelle dei soldati italiani. Bene ha fatto Vania Ardito Girone, da Sanremo, a insorgere; “L’ennesimo rinvio è un’ingiustizia. Dopo due anni non c’è ancora un capo di imputazione. Siamo stanchi di aspettare. Massimiliano e Salvatore sono innocenti, è ora che tornino a casa”.

La questione legata alle imputazioni da addebitare ai leoni del San Marco è stata rinviata dalla Suprema corte al 24 febbraio prossimo e il ministro uscente agli Esteri, Emma Bonino, dalla Farnesina dove non ha prodotto grandi risultati per Latorre e Girone, ha mandato la palla in tribuna, mettendo in conto del nuovo governo le ulteriori possibili iniziative. E ha formalmente richiamato in Italia l’ambasciatore a Nuova Delhi, Daniele Mancini.

Dalla Bonino, che ha una storia legata alle organizzazioni internazionali e ha militato in un partito che ha fatto della lotta per i diritti umani e delle garanzie una bandiera, ci saremmo aspettati ben altri risultati. Ma dei limiti dell’Italia nella politica internazionale se ne dovrà parlare al momento opportuno: quando Massimiliano e Salvatore torneranno a calpestare il suolo patrio.

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Michele De Feudis

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