Musica. I Radiodervish lanciano “Cuore meridiano”: “Cantiamo i Beatles in arabo”

Cantare e suonare le proprie canzoni del cuore, quelle con cui si è cresciuti, che hanno fatto da colonna sonora a momenti della propria vita è una tentazione a cui non si può resistere, soprattutto se si è musicisti di professione come Nabil Salameh e Michele Lobaccaro. I Radiodervish sono al lavoro su un nuovo progetto musicale dal titolo “Cuore meridiano”, uno spettacolo live che viaggia attraverso la musica di grandi autori italiani e internazionali. Un’antologia di canzoni che scava anche nella memoria collettiva, da Franco Battiato passando per Fabrizio De Andrè sino ai Beatles e che i Radiodervish rileggeranno secondo il loro personalissimo stile saltando a piè pari ogni confine linguistico. “Riproponiamo in chiave meridiana gli autori che ci hanno ispirato e formato anche dai nostri primi approcci alla musica” racconta Nabil, voce della band etnopop, di origini palestinesi. “Cuore meridiano” debutta sabato 11 gennaio alle Officine Cantelmo di Lecce (ore 22, ingresso 10 euro) dove i due musicisti saranno accompagnati da Andrea Senatore (elettronica) e Riccardo Laganà (percussioni).

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Nabil come è nato questo progetto?
“Io e Michele abbiamo scoperto che ci sono parecchi cantautori comuni che hanno segnato il nostro percorso, nonostante io sia vissuto dall’altra parte del Mediterraneo; così in maniera molto naturale li abbiamo messi insieme, scegliendo i brani che ci sono sembrati più significativi. Un percorso musicale che parte dall’Italia, passa dalle sponde dell’Algeria e della Grecia sino ad arrivare in Francia e in Inghilterra”.
Ci può dare qualche anticipazione sulla scaletta?
“Tra i brani di De André abbiamo scelto “Sidùn” dall’album in genovese “Creuza de mä” (1984), che parla della città di Sidone, teatro allora (come oggi) di ripetuti massacri durante la guerra civile che sconvolse il Libano. Continuiamo con “L’ombra della luce” di Battiato e proponiamo un altro Modugno con “Dio, come ti amo”. Arriviamo sulle sponde dell’Algeria con Idir, per poi passare attraverso la scuola egiziana e libanese e approdare al francese con Maxime Le Forestier e Georges Moustaki, cantautore greco, nato ad Alessandria d’Egitto, naturalizzato francese, scomparso proprio qualche mese fa .
E per quanto riguarda i Beatles?
“Stiamo sperimentando una cosa molto curiosa: li canteremo per la prima volta in arabo. Le loro canzoni sono le prime che ho strimpellato con la mia chitarra, loro sono stati anche i precursori di una musica che sconfinava verso altre culture per cui non potevamo resistere a questo esperimento. Sabato vedremo come reagisce il pubblico”.

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“Cuore meridiano” è destinato a rimanere solo uno spettacolo live?
“E’ un working progress, man mano che proviamo nascono nuove idee, come l’ultima intuizione di cantare i Beatles in arabo, comunque stiamo seriamente valutando di incidere questo lavoro a cui parteciperà anche Alessandro Pipino”.
Intanto continua anche il tour del vostro ultimo album “Human”, distribuito da Sony Music.
“Certo, il 23 gennaio saremo allo Showville di Bari per suonare gli inediti di “Human”, in cui abbiamo riassunto storie, pensieri ed emozioni ispirate a quest’epoca di crisi e quindi di grande opportunità. Qualche giorno dopo, il 30 gennaio, invece, li riproponiamo all’auditorium Parco della musica di Roma”.

 

* dal Corriere del Mezzogiorno

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Michela Ventrella

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