Francia. La multinazionale chiude la fabbrica? E gli operai “sequestrano” i dirigenti

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I dirigenti “sequestrati” dagli operai all’interno dello stabilimento. Si nota alle spalle il copertone gigante che ostruisce fisicamente l’uscita

Dopo i blocchi stradali dei “berretti rossi” in Francia arrivano i sequestri simbolici dei dirigenti di azienda. Accade nel nord nello stabilimento Goodyear di Amiens dove, a fronte della minaccia di chiusura, i lavoratori e alcuni aderenti al sindacato Cgt da due giorni tengono “in ostaggio” due dirigenti nel loro ufficio: emblematico il copertone gigante (prodotto nella stessa fabbrica) che blocca letteralmente la porta dell’ufficio.

Al centro della contesa le garanzie che i lavoratori chiedono sul futuro dello stabilimento: i dipendenti della Goodyear di Amiens chiedono «una tavola rotonda con il prefetto e il direttore delle risorse umane su indennità e conseguenze» per gli operai dello stabilimento, che sarà chiuso nelle prossime settimane. «Vogliamo – hanno spiegato su twitter – che i dirigenti capiscano che dopo 7 anni di lotta la nostra motivazione è intatta. È la nostra fabbrica, punto».

Al secondo giorno di sequestro le immagini mostrano sorrisi tra gli operai e i due dirigenti dell’azienda. I reclusi sono il direttore del personale, Bernard Glesser e Michel Dheilly, direttore di produzione. «Siamo trattenuti qua dentro contro la nostra volontà – ha spiegato Glesser ai giornalisti ammessi nella sala. Al momento non abbiamo informazioni sul futuro del sito ma possiamo immaginare che stiano lavorando per trovare una soluzione». All’interno della sala la discussione avviene in modo civile e pacifico, ma l’atmosfera resta tesa. «Tutto è più o meno come si vede – ha rassicurato Dheilly – il dibattito è a volte animato, altre volte più calmo ma non c’è mai stata violenza». La Goodyear intanto ha fermamente condannato l’accaduto richiamando i sindacalisti al rispetto della legge.

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