Esteri. La Bonino festeggia il rientro in Italia della Shalabayeva. E i nostri marò?

shalaCon il rientro in Italia di Alma Shalabayeva e della figlioletta si può dire che è rientrato il “caso kazako” che ha tenuto banco per mesi. La moglie dell’ex ministro ed oligarca Ablyazov  è arrivata in Italia con un volo da Francoforte e da lì ha ringraziato il ministro Emma Bonino per l’impegno dimostrato nella risoluzione di una vicenda i cui contorni restano ancora poco chiari: «Voglio ringraziare il ministro Emma Bonino, il ministero degli Esteri e gli organi di informazione per essersi occupati del mio caso ed avermi consentito di tornare in Italia. Sono felice, sono molto felice di essere in Italia. Grazie a tutti».

Una “vittoria diplomatica” per Emma Bonino su un caso che ha fatto discutere. A partire proprio dalla figura controversa del marito della signora: dichiarato un “dissidente”, è finito in carcere in Francia e su di lui il paese di origine è impegnato da anni in un braccio di ferro per ottenerne l’estradizione. Il rimpatrio della moglie e della bambina dall’Italia aveva suscitato però la reazione sdegnata di molti e l’imbarazzo del governo (con Angelino Alfano che ha pronunciato il «a mia insaputa» che è costato il posto al capo di gabinetto del ministero Procaccini).

L’affermazione della Bonino arriva come una beffa per i colleghi di governo in quanto – come ha spiegato il ministro stesso – il caso dell’espulsione dall’Italia di Shalabayeva e della figlioletta Alua al ministro degli Esteri era «bruciato» proprio perché la Farnesina non «c’entrava veramente nulla». Una “beffa” perché questa “vittoria” resta l’unico pedone vincente in uno scacchiere dove la titolare della Farnesina non ha certo brillato.

L’Italia aspetta, infatti, anche altre assunzioni di responsabilità da parte del ministro Bonino. Che dire, ad esempio, delle famiglie italiane che in Congo non riescano a rientrare da noi con i bambini regolarmente adottati? O del modo in cui sono stati trattati e trattenuti i tifosi della Lazio a Vasarvia? O dei detenuti italiani nelle carceri di mezzo mondo di cui nessuno parla? Per non parlare, poi, del caso dei marò. Qui Bonino ha collezionato più che altro gaffe (a partire dalla messa in discussione dell’innocenza dei due militari italiani su facebook, scelta in contrasto con la difesa italiana dei due nostri connazionali) e promesse. L’augurio è che al ministro Bonino “bruci” anche quando di mezzo ci sono italiani vittime di ingiustizia in giro per il mondo.

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Paul Gascoigne

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