Esteri. Le major americane: “Caro Obama, difendi i cittadini ma non spiarci più”

obama«Caro Presidente, capiamo che il governo deve difendere i cittadini, ma per favore la smetta di spiarci». Questo è il senso del messaggio contenuto in una lettera inviata dalle maggiori aziende statunitensi (AOL, Apple, Facebook, Google, LinkedIn, Microsoft, Twitter, Yahoo) a Barack Obama, per chiedere una riforma radicale del sistema della privacy in USA. Dopo le rivelazioni dell’estate 2013 nessuno, a partire dagli utenti, si sente più tutelato dalle attuali normative e le società firmatarie, colossi con fatturati di decine di miliardi di dollari, non possono fare altro che cercare di tutelare sé stesse agli occhi degli utenti.

L’iniziativa è stata lanciata tramite un sito costruito ad hoc,  reformgovernmentsurveillance.com, che oltre alla lettera contiene una proposta di riforma in cinque punti, nei quali non si sanciscono dei diritti per i cittadini, ma dei limiti all’azione governativa. Secondo le major vanno controllati specifici cittadini, per motivi legali, senza raccogliere informazioni in modo generalizzato e indiscriminato, rendendo pubblici i criteri tramite delle leggi. Inoltre i vari Paesi dovrebbero avere delle legislazioni compatibili fra loro per evitare fraintendimenti. Altra questione importante è la libertà dell’accesso ai dati provenienti dall’estero, che il governo non dovrebbe poter bloccare se essi sono legali. Secondo le aziende «è necessario che gli USA prendano l’iniziativa e facciano delle riforme che assicurino che le attività di sorveglianza governative siano stabilite chiaramente dalla legge, proporzionate ai rischi, trasparenti e soggette a sorveglianza indipendente».

La politica statunitense è quindi avvisata e Obama, fra l’altro finanziato in passato proprio da alcuni firmatari, potrebbe cogliere l’occasione per uscire da una situazione piuttosto intricata. Secondo gli ultimi rapporti consegnati al congresso, non solo l’NSA si è dedicata a spiare le utenze telefoniche di  privati cittadini che nulla di male avevano commesso, ma anche agenzie di natura locale, che indagano su reati penali ordinari. Un problema che a dirla tutta non affligge solo gli USA.

@cescofilip

Francesco Filipazzi

Francesco Filipazzi su Barbadillo.it

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