Fumetti. Il creatore Watterson: “Calvin & Hobbes e la ripetizione che uccide la magia”

Calvin and HobbesBisognerà aspettare dicembre per leggere l’intervista che Bill Watterson, l’ideatore di “Calvin & Hobbes”, ha rilasciato alla rivista statunitense Mental Floss. Evento più unico che raro, dato che Watterson non si concede alla stampa dal 1989, eccezion fatta per le 15 domande dei lettori alle quali il fumettista ha deciso di rispondere nel 2005. Ma qualche anticipazione che sazi la curiosità degli appassionati e fedelissimi della striscia a fumetti, è giunta proprio dalla rivista statunitense.

“La raffinatezza visiva della Pixar mi ha colpito molto, ma non ho intenzione di realizzare un film animato di “Calvin & Hobbes” – ha dichiarato Watterson a Mental Floss – Se avete mai avuto modo di paragonare un film a un romanzo sul quale è basato, saprete bene che il romanzo, alla fine, viene bastonato. È inevitabile, perché diversi media hanno diversi punti di forza ed esigenze, e quando fai un film, le esigenze del film vengono prima di ogni altra cosa. Come fumetto – ha continuato – Calvin & Hobbes ha funzionato esattamente come volevo. Non c’è nessun motivo per farne un adattamento”: fedele alla linea “niente business sfrenato di merchandising”, dunque. Il solo materiale autorizzato risale agli anni 1988/1989, quando sono usciti 2 calendari e alcuni poster, in tiratura limitata, destinati esclusivamente al mercato americano e inglese. L’unica maglietta raffigurante l’immagine di Calvin, stampata nel 1991, si trova oggi al Museum of Modern Art di New York.

A chi auspica un ritorno del bambino e la sua tigre, Watterson risponde che “la ripetizione è la morte della magia”. La gente si affeziona, e “tende a preferire ciò che già conosce e le piace”: questo Watterson lo sa, e lo comprende. Ma Calvin & Hobbes, non torneranno.

Ai due personaggi del fumetto, Bill Watterson ha dato vita per 10 anni, dal 18 novembre 1985 al 31 dicembre 1995. Ideata come strip per la Universal Press Syndacate, la striscia “Calvin & Hobbes” ha presto varcato i confini statunitensi, diventando un successo planetario. La striscia, infatti, è stata pubblicata su più di 2000 testate, un risultato che Watterson non si sarebbe mai aspettato. Qui in Italia, alla sua diffusione, ha contribuito la rivista Linus; poi, si è aggiunto anche il marchio Comix.

Calvin (il cui nome è ispirato a Giovanni Calvino, teologo del XVI secolo) è un bambino di 6 anni, quello che mamme e nonne con i capelli dritti definirebbero una “vera peste”. In realtà è solo molto vivace, e dotato di fervida immaginazione. Suo amico inseparabile è Hobbes (il cui nome è ispirato al filosofo inglese Thomas Hobbes), la tigre di pezza che, come ogni buon amico (immaginario) d’infanzia, prende vita e diventa una proiezione della personalità di Calvin, una voce della coscienza e un complice con cui condividere tutto. I genitori di Calvin, però, considerano Hobbes “solo” una bambola di pezza. E nel descrivere le due diverse facce di Hobbes, quella viva che vede Calvin e quella che vedono gli adulti, Bill Watterson lascia al lettore la libertà di decidere quale sia la più vera.

L’ultima striscia di “Calvin & Hobbes” è apparsa il 31 dicembre 1995. Da quel momento in poi, ritiratosi in Ohio con la moglie, Bill Watterson si è dedicato ad altri progetti. Come l’olio su tavola, una delle poche opere rese pubbliche, che raffigura Petey Otterloop, personaggio del fumetto “Cul de Sac” di Richard Thompson. Il dipinto è stato donato da Watterson al Team Cul de Sac, un’organizzazione che sostiene la ricerca contro il morbo di Parkinson, malattia che ha colpito proprio Richard Thompson.

“Bill, come vuoi che la gente ricordi quel bambino di 6 anni e la sua tigre?”

“Io voto per: Calvin & Hobbes, l’ottava meraviglia del mondo”.

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Martina Bernardini

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