Francia. Il Front National vince a Sud contro l’Ump e il ”fronte repubblicano’

marinante«Il fronte repubblicano è morto». Così Marine Le Pen ha commentato ieri sera la vittoria al ballottaggio delle elezioni regionali di Brignoles di Laurent Lopez, candidato del Front National, sull’esponente dell’Ump Catherine Delzers. Un test importante, questo nell’entroterra tra Tolone e Marsiglia, considerata la prima verifica elettorale dell’avanzata del Front National in Francia dopo i sondaggi che continuano a dare il movimento in perenne ascesa verso le municipali e le Europee. Una vittoria “piccola” certo, ma dal valore simbolico. Soprattutto un’indicazione che potrebbe rappresentare l’inizio di un trend nelle elezioni locali del 2014 e, in prospettiva, anche un cambio di strategia nei rapporti tra le “destre” francesi.

Marine Le Pen, da parte sua, salutando l’affermazione a Brignoles sa bene di aver infranto uno degli ostacoli principali: in questa elezione, infatti, la sinistra aveva chiesto di votare l’Ump cercando di ricostituire il fronte repubblicano che “fermò” l’avanzata di Jean-Marie Le Pen e che oggi viene ribattezzato ironicamente dal leader del Fn l’“Umps” (l’unione tra neogollisti e socialisti). Le cose sono andate diversamente anche a destra: infatti anche l’outsider Jean Paul Dispart, “dissidente” del Fn candidato con un’altra lista, aveva chiesto ai suoi di votare il candidato dell’Ump ma, evidentemente, gli elettori hanno preferito far confluire i voti al candidato del Front National.

Proprio questo dato, allora, si innesta all’interno di un processo che da qualche tempo divide proprio in casa Ump. Hanno fatto discutere, infatti, le dichiarazioni dell’ex ministro di Sarkozy di François Fillon il quale chiedendo agli elettori dell’Ump di votare «il meno settario» in caso di ballottaggio tra un candidato socialista e uno del Fn alle elezioni municipali che si terranno nel 2014 ha, di fatto, ufficializzato un moto tenuto fino a questo momento sotto un profilo bassissimo dalla destra “di governo”: l’alleanza con il partito della Le Pen. Un tabù dal punto di vista delle elezioni per l’Eliseo, mentre nel voto locale una certa “trasmissione”  – come abbiamo visto – è avvenuta ma senza mai l’ufficialità. Certo, la posizione di Fillon ha raccolto diverse critiche sia all’interno del partito (a partire dal presidente Jean-François Copé) che a sinistra, ma una recente indagine dell’Ifop ha evidenziato come un elettore su due dell’Ump sia favorevole ad accordi elettorali con il partito di Marine Le Pen in occasione di elezioni locali (in passato, nel 2010, solo un elettore su tre si dichiarava favorevole).

Che cosa è successo in così poco tempo? Da un lato, certo, la delusione per la stagione di Nicolas Sarkozy e la lotta tra le “correnti” all’interno dell’Ump crea voti in uscita a destra. Dall’altro, però, si è registrato negli ultimi anni un avvicinamento di sensibilità e temi tra i due elettorati. Un elemento lo dimostra uno studio pubblicato dalla Fondazione Jean Jaurès che ha indicato nello spostamento a destra proprio dell’Ump il motivo. Il tutto si fa risalire alla campagna elettorale del 2007 nella quale Sarkozy utilizzò argomenti forti sulla sicurezza e l’identità tali da attrarre un cospicuo consenso da parte dei frontisti. Altro elemento di congiunzione tra i due elettorati, poi, continua a essere l’opposizione alla legge Taubira sui matrimoni e le adozioni agli omosessuali: per la prima volta, in piazza con “Manif pour tous”, i due elettorati si sono incontrati e fusi, soprattutto a livello giovanile.

Ma non solo. Anche il Fn ha adottato strumenti “narrativi” per attrarre consenso. Uno di questi è di certo il “Rassemblement bleu Marine”, il raggruppamento gestito dal leader del Fn che si è dotata di questo strumento – meno “impegnativo” nei toni – proprio per intercettare i delusi dell’Ump. Un altro si può registrare proprio nell’evoluzione del messaggio di Marine: abbandonando nostalgia e dottrina nazional-liberale, il Front National si presenta oggi rivendicando un’opposizione “sovranista” tanto al neoliberismo quanto ai diktat di Bruxelles. E questo, anche rispetto alla delusione del “cambio di passo” promesso fa Francois Hollande in Europa, risulta essere molto più seducente del tema della libertà economica tanto caro ai dirigenti dell’Ump: argomento distante dall’agenda della crisi rispetto alla quale è l’Europa a essere considerata tutt’altro che un alleato. E questo sempre più francesi – giovani, disoccupati e operai – lo pensano. Guarda caso i nuovi “acquisti” del Front National.

@rapisardant

Antonio Rapisarda

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