Scozia libera. Il fronte indipendentista in piazza con una imponente sfilata

scozia indipendenteAlta, alta e fiera quella bandiera. Oltre ventimila persone hanno sfilato ad Edimburgo in nome di una Scozia libera ed indipendente. La campagna elettorale per il referendum entra nel vivo: ormai manca un anno preciso al fatidico 18 settembre 2014 e, per caricare i suoi militanti, il fronte indipendentista ha organizzato la sfilata dei nazionalisti più imponente della storia. Nel 1992, solo, si era visto qualcosa del genere, ma oggi tutto è diverso perché se è vero che i sondaggi danno i “Sì” indietro è pur vero che in gioco c’è l’indipendenza e non la devolution amministrativa.

La devolution, infatti, è arrivata nel 1998, ma da quando al governo locale c’è il partito nazionalista di Alex Salmond, lo Scottish National Party, uscire dal Regno Unito è diventata una tentazione via via sempre più forte. La proposta di un referendum per l’indipendenza è nata un po’ per gioco fino a quando Salmond non ci ha creduto davvero  ed ha costretto David Cameron (premier di tutto il Regno Unito) ad accettare la sfida. Ad un anno dal voto, però, sembra che le urne possano confermare il legame con Londra e Westminster. Secondo un sondaggio del Times oltre la metà della popolazione (52%) voterebbe “no” contro il 32% che, senza dubbio, direbbe “Yes” ad una Scozia libera ed indipendente. Il resto si perde tra indecisi e mal informati: è proprio per arrivare al cuore di questi scozzesi che i nazionalisti sono scesi in strada ed hanno attraversato le strade della Capitale tinti di bianco e d’azzurro.

Ventimila persone, arrivate da tutti gli angoli della Scozia, hanno attraversato il North Bridge e son salite fino a Calton Hill, la collina che sovrasta il centro di Edimburgo e che è un inno alla libertà scozzese. A manifestare c’erano rappresentanti di tutte le generazioni di scozzesi: nonni e nipoti insieme perché, per tutti loro,  la Scozia è una questione di cuore e poco importa per quanti anni si sia lottato per un governo autonomo. Il testimone è stato consegnato:  la lotta per l’Home Rule (la devolution in salsa britannica) è stato metaforicamente passato e adesso tocca ai ragazzi spingere per il sì. Loro, gli adolescenti, sono le vera carta da giocare sul tavolo del voto: Salmond lo sa e per questo  ha fortemente voluto che anche i sedicenni, l’anno prossimo, potessero votare per il futuro del loro Paese.

“Abbiamo la possibilità di raggiungere un obiettivo storico in meno di un anno: mancano 362 giorni e ce la possiamo fare”. E’ questo quello che dicono i nazionalisti, intervallando canti in onore della Caledonia a slogan politici puri. “Ce la possiamo fare”, ripetono come un mantra. Hanno camminato per caricare loro stessi; adesso, fatto il pieno, hanno tutto per convincere chi non è ancora sicuro a dire “Sì” sull’altare dell’indipendenza.

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Michele Chicco

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