Il caso. Elezioni tedesche e l’incognita degli euroscettici di “Alternativa per la Germania”

Alternative-per-la-GermaniaL’attenzione internazionale sarà fissata per le prossime settimane sulle elezioni tedesche, dalle quali dipenderanno le sorti dell’Unione Europea e quelle degli Stati in crisi, come la Grecia, che devono ancora restituire i debiti contratti per cercare di salvarsi dal default. Attualmente i sondaggi, che anche in Germania tormentano gli elettori per mesi prima del voto, danno Angela Merkel, CDU, in leggero vantaggio sul suo avversario socialdemocratico, Steeinbruck.

L’attuale premier è però in difficoltà, perché in occasione di questa tornata elettorale è sorto un nuovo partito, l’Alternativa per la Germania (AFD), che si pone a destra della CDU e può essere inserito all’interno dell’ormai vasto panorama euroscettico europeo. In realtà non è uno degli ordinari partiti che vogliono uscire dall’Unione Europea e recuperare la totale sovranità nazionale. La proposta di AFD e del leader Bernd Lucke, prevede la creazione di un “euro del nord”, una moneta mantenuta solo dai paesi virtuosi dell’Unione (che appunto sono i paesi del nord), affiancata al ritorno dei paesi del sud alle monete nazionali.

Questo permetterebbe loro di svalutare la propria moneta a piacimento, rilanciare l’esportazione, fare cassa e pagare i debiti. Un piano che ha vari pro e contro, che trova l’avversione del partito della Merkel, ma che rischia di attrarne l’elettorato. Va rilevato però che alla convention di fondazione del partito, molti sostenitori si sono presentati con in mano banconote da 100 marchi, facendo capire che la questione dell’euro a due velocità può essere un semplice preludio al ritorno delle monete nazionali in tutti i paesi membri.

La genesi di questo partito è abbastanza particolare e va ritrovata nel crescente disagio degli industriali tedeschi e della borghesia produttiva, che ha quindi trovato espressione delle proprie istanze in questa nuova formazione. L’ideologia di riferimento, in campo economico, è il liberismo e molti economisti si stanno lentamente avvicinando a Lucke, così come molti esponenti dello stesso partito della Merkel.

L’AFD rischia quindi di essere una vera spina nel fianco per l’attuale centro-destra tedesco che, in caso di successo dell’Alternativa, (che è dato in alcuni sondaggi quasi al 10%), sarà costretto a riproporre la grande coalizione, soprattutto perché il partito liberale, alleato della CDU, rischia di essere prosciugato dal nuovo partito. Oltre alla politica economica propriamente intesa, la formazione propone la difesa della famiglia come unione fra uomo e donna, ponendosi quindi nel solco del conservatorismo. Un partito quindi nazionale e conservatore, che in Germania non era mai riuscito a nascere del tutto e che promette di dare battaglia.

Francesco Filipazzi

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