Destre. Le sfide di Musumeci tra l’opposizione a Crocetta e un nuovo partito nazionale

nellomusumeci“A destra del Pdl può nascere una forza politica capace di rappresentare allo stesso tempo tradizione e innovazione”. Nello Musumeci, candidato antagonista di Rosario Crocetta alle scorse regionali e numero due de La Destra di Francesco Storace, ne è convinto: il laboratorio politico della nuova destra italiana sarà la Sicilia. Anzi, sarà più precisamente Palazzo dei Normanni, sede del parlamento isolano e luogo in cui l’opposizione dovrà fare valere le ragioni politiche della propria esistenza: «Il centrodestra non deve lasciare alibi al governo regionale, ritrovando una unità di intenti già all’Assemblea Regionale Siciliana». Nei programmi di Musumeci, l’agenda dell’opposizione dunque è già segnata. Ed stato lui stesso a esporla pubblicamente durante “Cantiere Sicilia”, il meeting isolano de La Destra, riunitosi nel comune messinese di Sant’Alessio: «Proporrò alla coalizione di sfidare in aula il governo, chiedendo al presidente Crocetta di dettagliare gli obiettivi che intende perseguire e i tempi nei quali questi saranno raggiunti».

Per Musumeci si tratta dunque di smentire la propaganda crocettiana attraverso gli atti amministrativi della sua stessa maggioranza. Mettere in luce i passaggi che vanno “dalla rivoluzione promessa alla spartizione praticata”. Il primo ingaggio sarà quindi sul discusso progetto di istituzione delle città metropolitane e il conseguente accorpamento dei comuni delle aree interessate: «Sarà guerra in aula – ha tuonato l’esponente de La Destra– se qualcuno pensa di cancellare identità e luoghi che appartengono alla storia del nostro territorio prima che alla geografia politica dell’Isola». L’ex presidente della Provincia di Catania ha dunque le idee chiare: intransigenza, identità e opposizione istituzionale. Ingredienti che se ben dosati dovrebbero servire alla ristrutturazione, ormai obbligata, dell’area politica alla destra della rinata Forza Italia. Una offerta politico-elettorale – a Sant’Alessio ne sono convinti- che “potrà travalicare lo Stretto e fare chiarezza di troppe incongruenze”.

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Fernando Massimo Adonia

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