La lettera. Il pensiero di Nietzsche e i rischi per la cultura non conformista

La Destra non ha da imparare dal suo scarso distacco verso i movimenti socialisti e deve stare in guardia dalla sua incomprensione del significato del messaggio biblico di Paolo su Gesù

Nietzsche

C’è nel pensiero di Nietzsche una componente universale: l’appello ai valori, il richiamo ai corsi e ricorsi storici che mostrano illusorio un certo estremismo progressista… Eppure la sua filosofia non è quel che sembra a prima vista. Alla volontà di potenza e contro l’ottimismo del socialismo reale di Marx e compagnia, aveva già inoltrato il non abbastanza ricordato Max Stirner, la dottrina dell’Eterno Ritorno l’avevano già gli Stoici. Ugualmente per la fase illuministica e per quella romantica ed anche per quella decadente. Nulla in sé di tanto originale se non fosse stato per il suo magnetismo, che rendeva la sua retorica, o se vogliamo i suoi sofismi, simili a una grande ruota che trascinava pregiudizi e bassezze per allontanarli da chi ben disposto…

Eppure resta il lato negativo di questa “dinamite”: la trasvalutazione di tutti i valori ripresentava il mito della forza del paganesimo antico in una situazione ormai non più favorevole, la avversione al cristianesimo segnava il passo alle future degenerazioni naziste. Sicché, diversamente dalla rabbia di Marx ed Engels ma con conseguenze ugualmente disastrose, fu la sua attività politico-filosofica — pur essendo doveroso riconoscerne l’altezza e sublimità. Il suo invito all’ambizione individualista più esasperata e a “cavalcare” i movimenti socialisti fu occasione per le dittature di Mussolini e Hitler, il suo timore per la debolezza cristiana era del tutto inconsapevole che la Cristianità esiste a causa dei limiti umani in situazioni di crisi o mancanza che necessitano la presenza diretta di Dio (a riguardo Nietzsche fu falso maestro!)…

Egli vedeva il mondo comprendendolo assai parzialmente e di lui resta altro di unico e grandioso: la sua filologia, la sua critica musicale (nonostante il valore non più attuale di essa (quasi da sùbito, a dire il vero)), la sua poesia, finanche le sue brevi e poche (e pochissimo note) composizioni musicali. La Destra non ha da imparare dal suo scarso distacco verso i movimenti socialisti e deve stare in guardia dalla sua incomprensione del significato del messaggio biblico di Paolo su Gesù (le apparenze possono ingannare); in fin dei conti a tante sue trovate filosofiche ad effetto lui stesso aveva posto fine e allora è inutile rinnovarne il fuoco irresponsabilmente… Ma fino a quando faranno girare per l’Europa e per il mondo lo spettro del comunismo di Marx ed Engels, col suo potere omologante e contro le differenze, il fantasma del ‘superuomo’ nietzschiano avrà nonostante tutto ancora qualcosa da comunicare. A patto di non essere ingenui e pedissequi.
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Mauro Pastore

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