L’intervento. Sofo (Fdi): “Spagna, Vox in flessione ma determinante nel centrodestra”

"L’esistenza di Vox ha impedito il definitivo slittamento dei popolari tra le braccia della sinistra e li ha costretti a tornare su posizioni più conservatrici"

Santiago Abiscal, leader di Vox

La narrazione imposta oggi dai media mainstream sulle elezioni spagnole è il flop del partito di destra spagnola Vox España.
Un partito che nasce pochi anni fa come reazione all’abbandono da parte del Partito Popolare spagnolo di tutti i temi identitari, cosa che alle elezioni del 2019 lo aveva portato a crollare dal 34 al 20% facendo fuggire l’elettorato di destra verso Vox che esplose al 15% (circa 3,5 milioni di voti).
Il successo di Vox ha costretto i popolari ad abbandonare le tresche con il centrosinistra per riprendere posizioni più di destra e a iniziare a formare coalizioni locali, cosa impensabile fino a pochi mesi fa, proprio con Vox.
Il ritorno verso destra ha fatto ovviamente risalire il consenso dei popolari che tuttavia, invece di fare una campagna da coalizione di centrodestra, hanno preferito smarcarsi dalla destra identitaria escludendone l’ipotesi di coalizione per puntare sulla retorica del voto utile contro i socialisti.
In sintesi, hanno detto all’elettorato conservatore: “inutile votare Vox tanto non ci alleeremo con loro, dunque votate noi per darci maggioranza assoluta altrimenti resterà al governo la sinistra”.
Risultato: popolari in gran recupero diventano primo partito ma con il 30%, dunque sotto di 4 punti rispetto alle aspettative dei sondaggi e Vox si attesta al 12%, in linea con le aspettative dei sondaggi attuali (3 milioni di voti).
Quello di Vox dunque non è un flop.
Percentualmente è semmai una flessione data dai motivi sopra spiegati. Elettoralmente invece è una conferma visto che molti pensavano che il risultato del 2019 fosse una fiammata dovuta alla crisi dei popolari e invece, nonostante la poderosa crescita di questi ultimi che recuperano gran parte dell’elettorato perduto, non si sgonfia ma consolida il suo pacchetto di 3 milioni di voti imponendosi come terza forza politica della Spagna.
E politicamente, aspetto che purtroppo nessun giornale considera più, si tratta paradossalmente di una vittoria per tre motivi:
1️⃣ L’esistenza di Vox ha impedito il definitivo slittamento dei popolari tra le braccia della sinistra e li ha costretti a tornare su posizioni più conservatrici.
2️⃣ La strategia della marginalizzazione di Vox da parte del PP è costata a questi ultimi quei pochi seggi mancanti per poter fare una coalizione di governo, rendendo evidente che un’alleanza di destra sia l’unica strada possibile.
3️⃣ Vox ha imposto nel dibattito spagnolo temi identitari che altrimenti sarebbero scomparsi.
E delle tre l’ultima è, perlomeno per chi ha degli ideali, la vittoria più importante.
Anche se oggi per tutti i media mainstream l’unica cosa che conta è dare una narrazione che disincentivi le destre a fare in Europa ciò che più spaventa la sinistra: una coalizione di forze identitarie e conservatrici che tolga loro le redini del potere.

Vincenzo Sofo

Perché in realtà che Vox avrebbe preso il 12/13% lo sapevano già tutti.
Ed è il motivo per il quale abbiamo sempre detto che nel 2024 i conservatori europei guidati da Giorgia Meloni arriveranno con truppe notevolmente rafforzate grazie anche dal contributo degli amici di Vox: che arrivarono alle europee del 2019 con il 6,2% e 1,4 milioni di voti mentre si avvicinano a quelle del 2024 con il 12,4% e 3 milioni di voti.

Vincenzo Sofo

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