Circuito di Sakhir alla periferia di Manama, la capitale del Bahrein.
Già sede delle uniche sessioni di test prestagionali, la pista asiatica ospita la tappa di apertura della stagione numero 74 del Campionato Mondiale di Formula 1.
Date le principali caratteristiche della pista – un asfalto particolarmente abrasivo e delle elevate esigenze sia in termini di trazione richiesta, che di stabilità dell’asse posteriore – la Pirelli ha scelto la gamma di mescole comprendente le C3 (Soft), le C2 (Medium) e le C1 (Hard).
Giova ricordare che per il 2023 le tipologie di pneumatici sono salite a sei, una in più dello scorso anno, con l’aggiunta della “nuovissima” C0 e la “rinnovata” mescola C1 (fabbricata sulla base della C2 del 2022).
Le prove libere
Nelle sessioni del venerdì, con le squadre ancora impegnate a lavorare sugli assetti, i primati sono ottenuti da due piloti diversi: nelle FP1 è il turno di Sergio Perez con la Red Bull, in 1’32”758 (sulle Soft), mentre le FP2 sono di Fernando Alonso che con la sua AMR23 ferma il cronometro sull’1’30”907 (Soft).
L’asturiano si conferma anche nelle FP3 del sabato mattina in 1’32”340 (Soft)
Le qualifiche
Le prime prove cronometrate della stagione vedono subito una bandiera rossa, causata involontariamente da alcuni pezzi persi dalla SF-23 di Leclerc; riprese le operazioni, è Sainz a conquistare la Q1, registrando un tempo di 1’30”993 (su pneumatici Soft).
Per il monegasco l’inconveniente non ha nessuna conseguenza, come si è visto nella successiva Q2, primeggiata dallo stesso classe 1997: 1’30”282, il suo tempo (Soft).
Nella terza e decisiva sessione, il confronto è serrato sin dalle battute iniziali, con Verstappen in prima posizione provvisoria (1’29”897) e Leclerc staccato di 103 millesimi; l’olandese comunque s’impegnerà in un secondo run – a differenza del monegasco che invece ha preferito risparmiare un treno di pneumatici morbidi – mettendo in cassaforte la pole position in 1’29”708 (Soft), davanti a Perez (1’29”846 siglato al secondo tentativo), Leclerc, Sainz, Alonso, Russell, Hamilton.
La gara
Allo spegnimento dei semafori Verstappen tiene la testa, mentre Perez si ritrova ingaggiato con le due Ferrari e deve cedere il passo a Leclerc, come del resto fa Alonso con Hamilton e Russell.
Nella primissima parte del Gran Premio l’olandese della Red Bull costruisce un vantaggio sui più diretti inseguitori, guidando con regolarità.
Il primo grande confronto in gara coinvolge Alonso e Russell al giro 13 – Hamilton era rientrato alla fine del precedente per le Hard – con lo spagnolo che sfrutta la migliore accelerazione in uscita dalla curva 3 e sferra l’attacco alla staccata successiva, perfezionandolo e guadagnando momentaneamente la quinta posizione.
Contestualmente, era cominciato il valzer delle soste.
Le due Ferrari e Russell passano alle dure alla fine della tornata 13, Verstappen (per le Soft; lasciando il primato provvisorio al compagno Perez) e Alonso (Hard) al termine della successiva: l’asturiano conserva la posizione su Russell.
Da parte sua, Perez compie uno stint iniziale leggermente più lungo – cambiando alla fine del giro 17 – e optando come Verstappen per un altro treno di Soft: per lui è ancora terza posizione.
Ad ogni modo, la differenza di passo dettata dalla diversità delle mescole consente all’alfiere della Red Bull di rifarsi presto sotto a Leclerc, fin quando il messicano non completa l’affondo alla prima staccata, nel giro 26.
Il confronto per il podio è il preludio alle seconde soste ai box, con Sainz che si ferma alla fine del giro 31, difendendosi dal tentativo di undercut portato al giro precedente da Hamilton; contemporaneamente allo spagnolo si era fermato anche Russell.
Una volta ripresa la pista, però, l’inglese della Mercedes perde la settima posizione alla curva 4 nei confronti di Stroll, fermatosi un giro prima e più performante per via degli pneumatici già in temperatura.
Leclerc cambia gli pneumatici alla fine del giro 33 per rimettere le dure, imitato da Perez e Alonso al 34: il messicano conferma la seconda posizione, Alonso è invece sesto, alle spalle di Hamilton.
L’ultimo tra gli alfieri di alta classifica a pittare è Max Verstappen per le Hard – alla fine del 36 – riprendendo il primato; al giro 37, intanto, si infiamma la battaglia tra Alonso e Hamilton per la quinta posizione, con Alonso che si butta all’interno della curva 4 e Hamilton che si riprende quanto perso grazie all’incrocio delle traiettorie.
L’arrembante spagnolo non si arrende e continua per tutta la tornata successiva a farsi vedere negli specchietti, fino ad inventarsi un sorpasso all’interno della curva 10, portando una maggiore velocità nell’impostazione della frenata e traendone il massimo del profitto (giro 38).
Il sorpasso sulla Mercedes si trasforma addirittura in sorpasso per il podio, quando al giro 41 arriva il grande colpo di scena: Leclerc – in quel momento terzo – deve abbandonare per un guasto tecnico.
La breve neutralizzazione virtuale istituita per rimuovere la SF-23 lascia presto spazio nuovamente alla competizione e per la Ferrari c’è un’altra situazione delicata da affrontare.
È il giro 45 e Sainz, già in difficoltà con il consumo delle gomme, deve confrontarsi con Alonso, in gran recupero sul connazionale: nel tentativo di resistere Sainz arriva al bloccaggio in curva 10, dovendo lasciare strada all’Aston Martin nella frenata della curva 11; il ferrarista riuscirà comunque a contenere Hamilton, limitando i danni.
In testa, le Red Bull avevano fatto il vuoto.
Al termine dei 57 giri, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Max Verstappen, con la Red Bull che fa doppietta grazie alla seconda piazza di Sergio Perez; alle loro spalle, l’ottimo Fernando Alonso (non a caso eletto “Pilota del Giorno”) che conduce la sua Aston Martin ad un piazzamento di assoluto rilievo.
Nelle altre posizioni a punti terminano Sainz, Hamilton, Stroll (nonostante i seri postumi di un recente infortunio patito in bicicletta, durante un allenamento, un infortunio che gli aveva fatto saltare tutti i test), Russell, Bottas, Gasly (partito ventesimo) e Albon con la Williams.
Il giro più veloce è di Zhou sull’Alfa Romeo Sauber, in 1’33”996, fatto segnare alla tornata 56: per il cinese, però, nessun punto bonus, visto il suo arrivo in sedicesima posizione, dunque fuori le prime dieci.
Prossimo appuntamento, tra due settimane, a Jeddah, per il Gran Premio dell’Arabia Saudita.