Dopo quasi un mese di pausa, la Formula 1 torna in pista e lo scenario del diciannovesimo evento della stagione 2024 è il circuito di Austin, in Texas, sede del Gran Premio degli Stati Uniti d’America.
Il COTA (Circuit Of The Americas) misura 5513 metri, conta 20 curve e presenta due zone DRS: sul rettilineo principale e su quello opposto (tra la curva 11 e il tornantino, ossia la curva numero 12).
L’appuntamento di Austin, inoltre, è il quarto stagionale con il formato “Sprint”, strutturato su una sola sessione di libere, due prove cronometrate, la gara del sabato e il Gran Premio alla domenica.
Considerando la riasfaltatura di parte della pista, la Pirelli ha scelto la gamma mediana delle mescole: le C4 (Soft), le C3 (Medium) e le C2 (Hard).
Il venerdì
Dall’evento degli Stati Uniti, Liam Lawson sostituirà Daniel Ricciardo in Racing Bulls, tornando nella scuderia con cui nel 2023 – all’epoca denominata AlphaTauri – aveva gareggiato in cinque occasioni.
I tre giorni ad Austin cominciano con l’unica sessione di prove libere, le FP1 del venerdì, primeggiate da Carlos Sainz in 1’33”602 (Soft).
Il pomeriggio, spazio alla Sprint Qualifying per la griglia della gara del sabato: obbligo di mescola media nelle prime due manche, della morbida nella conclusiva.
Nella SQ1 il più rapido è stato Charles Leclerc, in 1’33”647 (Medium), con Sainz primo nella SQ2, in 1’33”274 (Medium).
La SQ3 – praticamente sul run unico – vede Max Verstappen ottenere il miglior tempo, con annesso primato, in1’32”833, davanti a George Russell, Charles Leclerc, Lando Norris e Carlos Sainz.
Il sabato
Per la Sprint, la scelta delle gomme unanime è quella delle Medium.
Allo spegnimento dei semafori, Verstappen mantiene il comando, mentre Norris, da quarto, approfitta della bagarre tra Russell, Leclerc, Sainz (quinto al via), per avere ragione del gruppetto dopo la serie dei curvoni.
Già in curva 12, al primo giro, Leclerc cerca di allungare la frenata, inserendosi all’interno di Russell, che ne incrocia la traiettoria e rispondendogli, non subisce il sorpasso.
Le due Ferrari cercano di rimanere vicine a Russell, dietro a Norris e a Verstappen.
A dare una mano al pilota della Mercedes, tra il giro 2 e il giro 3, è lo scambio di posizioni ripetuto tra Sainz, all’attacco e Leclerc, rimasto strenuamente aggrappato al quarto posto virtuale.
Il confronto non si arresta: di nuovo, al giro 4, Sainz ci prova all’interno del tornantino 12, arriva lungo e vede il compagno riportarglisi davanti.
È alla tornata cinque che lo spagnolo riesce ad issarsi quarto su Leclerc.
L’attenzione si sposta allora sull’accenno di recupero di Russell, negli specchietti di Norris, ma senza che la manovra abbia un effettivo seguito.
Leclerc, al contrario, potendo usare Sainz come riferimento, opta per conservare le gomme.
Sainz, invece, attacca Russell al giro 9, affondando in curva 15 e completando il sorpasso alla curva 16.
Così, sulle tracce della Mercedes numero 63 si porta il monegasco che imita lo spagnolo – al giro 10 – sempre in curva 15.
In testa, Verstappen sembrava lamentare difficoltà con le gomme posteriori, tant’è che il vantaggio su Norris comincia gradualmente ad assottigliarsi fino al secondo e mezzo.
Sennonché, dal giro dopo, l’olandese ritrova passo.
Così i confronti si spostano più indietro, come quello tra Oscar Piastri e Yuki Tsunoda, con l’australiano che ha avuto la meglio, per la decima piazza.
Il finale, poi, vede il leggero calo di Norris, riavvicinato dalle due Ferrari: il piccolo rallentamento costa al pilota della McLaren una piazza.
Sainz infatti, al momento di impostare la staccata della curva 1, in salita (con un dislivello di trenta metri), si fa appena vedere all’interno di Norris.
La finta è quasi impercettibile, ma il britannico è lo stesso indotto al bloccaggio e apre la porta alla Ferrari.
Leclerc non si sente da meno, si porta nel retrotreno della McLaren, ma in curva 15 rischia di tamponarla, a causa del brusco cambio di linea in frenata; il monegasco si scompone e deve accontentarsi della quarta piazza.
Al termine dei 19 giri in programma, la bandiera a scacchi saluta il successo di Max Verstappen, primo nella Sprint, a fronte del secondo posto di Carlos Sainz e del terzo di Lando Norris.
A punti, Leclerc, Russell, Lewis Hamilton, Kevin Magnussen e Nico Hulkenberg; Sergio Perez e Oscar Piastri (pur penalizzato di 5”) hanno concluso la Top 10.
Dell’olandese della Red Bull il giro più veloce, siglato al passaggio numero 19, l’ultimo, in 1’37”613.
Dopo la gara del sabato, si va in qualifica, con Lawson certo del fondo dello schieramento a causa della sostituzione di più elementi dell’unità motrice sulla sua monoposto (la numero 30).
In Q1 è Verstappen il più rapido, col riferimento di 1’33”046 (Soft), ripetendosi nella Q2 in 1’32”584 (Soft).
Subito eliminato Hamilton, diciannovesimo in Q1.
Nella decisiva Q3, il run iniziale è appannaggio di Norris, poleman provvisorio in 1’32”330, davanti all’olandese della Red Bull (1’32”361).
Tuttavia, poco prima che i piloti si fossero lanciati nel secondo tentativo, Russell finisce contro le barriere in curva 19 e così le bandiere gialle, di fatto, cristallizzano i risultati parziali.
Pole position dunque per Lando Norris, la settima in carriera, precedendo Verstappen, Sainz, Leclerc, Piastri, Russell, Pierre Gasly, Fernando Alonso, Magnussen e Sergio Perez.
La gara
Le riparazioni necessarie per l’incidente nelle qualifiche hanno costretto Russell a cominciare la gara dalla corsia dei box, sulle Hard, la stessa mescola scelta da Lance Stroll, Franco Colapinto, Lewis Hamilton e Liam Lawson.
Gli altri, per lo stint iniziale vanno sulle medie.
Allo spegnimento dei semafori, Norris scatta in testa, ma dopo i primissimi metri, l’ascesa verso il punto di corda in curva 1 è sfruttata da Verstappen per spostarsi verso l’interno e frenare quasi all’ultimo.
I due si ostacolano e così Leclerc, che già aveva infilato Sainz grazie all’ottimo spunto, li sopravanza e si porta in testa.
L’olandese deve allora guardarsi da Sainz che ci prova all’interno del tornantino 12, ancora al giro 1: pur sfiorandosi e andando nella via di fuga, d’inerzia Verstappen si mantiene secondo.
Lo spagnolo sembra riprendere da dove aveva finito sabato, mostrandosi costantemente negli specchietti della Red Bull per tutto il secondo giro.
Sennonché Hamilton – diciassettesimo al via – si gira in curva 19 (giro 2) e conclude la sua gara nella via di fuga: alla tornata numero 3, entra in pista la Safety Car.
La vettura di sicurezza rientra alla fine del passaggio numero 5 e così si ricomincia dal sesto giro: Leclerc è primo e precede Verstappen, Sainz, Norris, Piastri.
Più che sul monegasco, il pilota della Red Bull deve prestare attenzione a Sainz, per quanto in realtà l’iberico cominci a lamentare una certa mancanza di potenza, nonché odore di carburante nell’abitacolo.
Dal box comunque lo aiutano, dettando alcuni settaggi che portano a resettare il problema.
Nel frattempo, impostando il ritmo sul minuto e 39” basso, Leclerc al giro 15 ha frapposto tra sé e il più diretto inseguitore sei secondi.
Il passo non è certamente rapido, rimanendo tra i sette e i nove secondi più lenti rispetto ai migliori tempi delle qualifiche, visto che come al solito la preoccupazione principale è la gestione delle gomme.
Giunto il momento delle soste, tra i piloti di vertici, il primo a fermarsi è Sainz, per le dure, alla fine del passaggio 21: lo spagnolo è di nuovo in pista da quinto.
A conclusione del passaggio 25 è la volta di Verstappen (Hard), che tuttavia subisce l’undercut di Sainz e perde la posizione su di lui, rientrando quinto virtuale.
Trascorre una tornata e anche Leclerc va sulle Hard, così come Perez.
Le due McLaren, rimaste temporaneamente prima e seconda, optano invece per allungare lo stint, pur ovviamente Piastri rimanendo nel mirino di Leclerc, che lo scavalca al giro 31, in curva 12, grazie anche al DRS.
Norris si ferma alla fine del passaggio 31 e in pista si ripresenta come quinto; quinto posto che diviene quarto in seguito al pit stop del compagno Oscar Piastri, alla fine del giro 32.
La mescola fresca aiuta decisamente il britannico della McLaren, il più veloce in pista in 38” e zero.
I giri veloci in successione servono al numero 4 per ricucire su Verstappen, per di più in difficoltà con la tenuta degli penumatici.
Non troppo a suo agio nemmeno Sergio Perez, ai margini della zona punti sin dalla prime battute; il messicano, comunque, almeno si fa notare per un bel confronto con Colapinto, al giro 38, per la settima posizione.
Non va affatto meglio a Max Verstappen, il quale – tornata dopo tornata- vede assottigliarsi il vantaggio su Norris.
Il britannico si porta materialmente nel retrotreno della Red Bull al passaggio 44: la fase di studio non si prolunga per molto e col DRS riesce a mantenersi abbastanza agevolmente in scia.
Scia dalla quale prova ad uscire al giro 47, sul rettilineo opposto, all’esterno ma almeno all’inizio, pur con meno trazione, l’olandese conferma la sua piazza.
Soprattutto nelle curve più lente, però, la McLaren dimostra una migliore trazione e il suo alfiere una velocità superiore, continuando a farsi vedere negli specchietti dell’avversario.
Il secondo tentativo, Norris lo porta al giro 50, all’esterno della curva 1: una linea che gli serve per non perdere metri nei curvoni successivi, fino ad impostare la frenata della curva 11 con poco più di sei decimi di differenza.
Al passaggio 51, di nuovo sul rettilineo opposto, stessa dinamica, all’esterno del tornantino 12 e di nuovo l’olandese a difendersi nella serie delle curve e controcurve 14, 15 e 16.
Al vertice della classifica, le Ferrari hanno intanto fatto pressoché il vuoto.
Al giro 52, Norris allunga la staccata – sempre al giro 12 – Verstappen lo stesso: il britannico parrebbe davanti alla corda, ma tutti e due oltrepassano la linea bianca.
Verstappen, leggermente, Norris, più largo, che utilizza quei metri in più per issarsi terzo.
C’è battaglia anche tra Perez e Russell, per il sesto posto: il britannico – valorizzando al massimo il primo stint sulle dure è risaltio
Così, una volta dietro al messicano, lo passa al penultimo giro, il 55, lungo il rettilineo opposto, legittimando la sua risalita.
Poco dopo, c’è l’ufficializzazione dei cinque secondi di penalità a Norris, per aver tratto un vantaggio dal fuori pista.
Alla fine dei 56 giri in programma, la bandiera a scacchi saluta la vittoria di Charles Leclerc: una straripante Ferrari conquista la doppietta, grazie a Carlos Sainz.
Norris arriverebbe terzo, ma a causa della penalità scivola quarto, con Verstappen che guadagna il terzo posto.
Quarto dunque Lando Norris, poi Piastri, Russell, Perez, Hulkenberg, Liam Lawson (partiva diciannovesimo) e Franco Colapinto.
Non assegnato, invece, il punto per il giro più veloce, visto che a siglarlo è stato Esteban Ocon, in 1’37”330, alla tornata numero 53, salvo il pilota dell’Alpine essere arrivato diciottesimo, fuori dai primi dieci.
La Formula 1 tornerà in pista la settimana prossima, all’autodromo messicano “Hermanos Rodriguez”, per il Gran Premio di Città del Messico.