Il caso. L’errore di restituire i marmi dei Musei Vaticani alla Grecia

I Vaticani non possono e non devono essere giudicati come un museo qualsiasi, in parte minore si pure dire lo stesso dei Capitolini

I tre marmi restituiti da Papa Francesco alla Grecia

Sono stato silente sulle tre mummie restituite al Perù e non mi si venga a insegnare sulla “Art Repatriation”. sono stato io il primo a introdurre in Italia questo dibattito, avendo avuto un periodo di formazione a Leicester.
Ma sui tre marmi del Partenone, ora no. “I più realisti del Re”, come sempre e puntualmente a danno della Patria. Franceschini ha imposto la restituzione sempre alla Grecia del “Frammento Fagan” di Palermo, eppure lì, io zitto.
Ma adesso basta, citando “Grosso guaio a Chinatown”.
Io ero sicuro, sicuro, che Bergoglio (mi si perdoni se non lo chiamo Papa) avrebbe pure voluto demolire i Vaticani. Qui è ben oltre il gesto simbolico dell’Obelisco di Axum voluto da Ciampi, altro personaggio che ha demolito l’Italia e altro messo alla Presidenza… un caso è?
I Vaticani non possono e non devono essere giudicati come un museo qualsiasi, in parte minore si pure dire lo stesso dei Capitolini.
La Grecia mirava al British, non certo ai Vaticani. Ratzinger, che come primo atto volle il riordino della Biblioteca Apostolica Vaticana, aveva detto di no! Ma, del resto, Bergoglio è venuto per distruggere. In Argentina manco ci può più tornare, perché lì lo conoscono.
Prima hanno ucciso l’IsIAO, poi il “Museo Tucci”, e ora attaccano i Vaticani. Tutto nel programma, nella “agenda”.
I Musei Vaticani sono sempre stati un museo di donazioni, essere lì era un onore, per i Popoli e gli artisti.
L’ultima persona che tolse qualcosa ai Vaticani, costui si chiamava Napoleone B(u)onaparte. Altro non ho da aggiungere.

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Riccardo Rosati

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