La sinergia industriale tra Italia, Uk e Giappone per il Global Combat Air Programme

I tre paesi svilupperanno un aereo da combattimento di nuova generazione entro il 2035

Global Combat Air Programme

“Non ho mai sentito tanto profondo l’orgoglio di essere italiano” scriveva “…non vi è oggi al mondo nulla più grande di questa Italia che non teme di restare sola contro tutti e contro tutto…” da La parola della patria, 24 04 1919. Del Vate, ultimo grande italiano, c’è solo il ricordo. Altri tempi, oggi. Come sono altri tempi quelli dei Giapponesi, che si stanno risvegliando dalla narcosi imposta loro dagli Americani. Giappone imperiale orfano di miti secolari che vedevano il suo sovrano discendere dagli dèi. E poi La Gran Bretagna, oggi smarrita perché non sa che ruolo ritagliarsi dopo essersi sottratta alle pastoie di Bruxelles. Un tempo nemici, oggi alleati. Il pendolo della storia oscilla, producendo effetti incredibili. UK, Giappone e Italia, uniti da un progetto comune di difesa aerea, mentre Francia, Germania e Spagna fanno per conto loro sviluppando un aereo di nuova generazione. Su Start magazine del 9-12: “I capi dei governi di Italia, Giappone e Regno Unito hanno annunciato il lancio del Global Combat Air Programme (Gcap) per sviluppare un aereo da combattimento di nuova generazione entro il 2035. L’accordo combina il progetto Tempest — a guida britannica a cui partecipa il nostro paese per sostituire i caccia Typhoon — con il programma F-X giapponese in un’impresa relativa allo sviluppo di un sistema di sistemi di nuova concezione… il caccia potrebbe essere operativo dal 2040…Il programma è stato progettato tenendo i nostri Alleati al centro dell’attenzione. La futura interoperabilità con Stati Uniti, Nato e con i partner in Europa, nell’Indo-Pacifico e a livello globale si riflette nel nome scelto per il nostro programma” si legge nel comunicato congiunto di Roma, Londra e Tokyo. “Parole fondamentali che confermano oltretutto le ambizioni dell’Italia – media potenza globale – e il suo ruolo come uno dei principali fornitori di sicurezza del pianeta” commenta Pietro Batacchi, direttore di Rivista italiana Difesa.
Cos’hanno da spartire il biplano di Gabriele D’Annunzio che voleva su Vienna sbeffeggiando gli Austriaci con l’avveniristico bireattore invisibile? Pochissimo, la distanza fra loro è stellare. L’aereo del Vate, di tela, legno e tiranti di ferro, toccava i 220 km orari, oggi le macchine volanti, concentrati di hi tech, possono toccare i 3.500 km/h. Per realizzare il nuovo caccia indispensabile l’integrazione di avanzatissimi know how; il comunicato continua: “La britannica Bae Systems, la giapponese Mitsubishi Heavy Industries e l’italiana Leonardo guideranno la progettazione del velivolo, che avrà capacità digitali avanzate nell’intelligenza artificiale e nella guerra informatica. Il programma Tempest prevedeva infatti un caccia di sesta generazione al centro di una rete di capacità più ampie, come velivoli senza equipaggio, sensori, armi e sistemi di dati avanzati….” “La decisione dei governi di rafforzare la collaborazione con un programma così strategico – sottolinea Alessandro Profumo, Amministratore Delegato di Leonardo – è la testimonianza di una cooperazione tra i tre Paesi efficace e promettente. Siamo di fronte a uno dei programmi più sfidanti e avveniristici per l’industria dell’aerospazio e difesa che garantirà l’autonomia tecnologica dei Paesi coinvolti e fornirà alle Forze Armate prestazioni e capacità operative senza precedenti.” “Il programma” – ha dichiarato Lorenzo Mariani ad di Mbda Italia – ci traghetterà nel futuro della Difesa per offrire al mercato nuove prestazioni all’avanguardia…” Di bene in meglio insomma.
Da un comunicato congiunto tra Sunak, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il premier giapponese Fumio Kishida: “Questo è un giorno importante perché crediamo nell’ordine internazionale libero, aperto e basato su regole, oggi più che mai importante in un momento in cui questi principi sono contestati e le minacce e le aggressioni crescenti…Dobbiamo proteggere la nostra democrazia, economia e sicurezza, oltre alla stabilità regionale, concetti più che mai importanti. Per questo, oggi c’è bisogno di una difesa forte e di partnership di sicurezza, per creare e rafforzare un deterrente credibile. Di qui l’importanza del Gcap”.
Allora possiamo dormire sonni tranquilli? anche se stiamo parlando di uno strumento con capacità distruttiva terrificante. E poi c’è una notizia Associated press: “America’s newest nuclear stealth bomber made its debut Friday after years of secret development and as part of the Pentagon’s answer to rising concerns over a future conflict with China.” E su Evening Standard del 3 December 2022  Sami Quadri al proposito scrive: “…Il B-21 Raider è il primo nuovo aereo bombardiere US in oltre 30 anni…Al calare della sera sull’impianto 42 dell’Air Force a Palmdale, il pubblico ha potuto dare solo una sbirciatina all’aereo in una cerimonia controllatissima. Le porte dell’hangar si sono aperte lentamente e il terrificante “mostro” ha fatto capolino. “Questo non è solo un altro aereo”, ha detto il segretario alla Difesa Lloyd Austin. “È l’incarnazione della determinazione americana a difendere la repubblica che tutti amiamo”…e che la Cina intenda.
Dimmi tu a cosa è servita la diplomazia del cavallo. Era l’08 01 2018 quando Macron porta in dono al presidente Xi Jinping un cavallo chiamato Vesuvio, della Guardia repubblicana, un simbolo dell’eccellenza francese, apprezzato assai da Xi Jinping…Il capo dell’Eliseo aveva rimarcato la connessione tra Francia, Europa e Cina (“siamo la memoria del mondo”) elogiando Pechino per aver mantenuto gli accordi di Parigi sul clima. “Avete dimostrato la realtà della vostra consapevolezza e il vostro grande senso di responsabilità”, disse allora Macron mentre l’agenzia Nuova Cina aveva apprezzato la sua “posizione pragmatica”, soprattutto nella parte in cui indicava Pechino come opportunità per l’Europa e non come un pericolo. Macron aveva conquistato milioni di internauti cinesi per la “robusta” e interminabile stretta di mano di 30 secondi con Xi Jinping. Sono passati quattro anni e ci stiamo armando contro la Cina. Devo essermi perso qualcosa.

Lorenzo Ferrara

Lorenzo Ferrara su Barbadillo.it

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