Siracusa. Al Teatro Greco è l’ora dei premi (anche dell’Assostampa)

Alla fine della penultima replica di “Edipo re” sono stati conferiti i riconoscimenti dell’Assostampa Siracusa, presieduta da Prospero Dente per la stagione 2022. Premiati Giuseppe Sartori, Dario Battaglia e le maestranze dell’Inda. La Fondazione aveva nei giorni scorsi assegnato il prestigioso Eschilo d’oro a Glauco Mauri

Il prestigioso Eschilo d’oro, riconoscimento della Fondazione Inda a personalità internazionali del teatro classico, è stato assegnato qualche giorno fa a Glauco Mauri “come segno di riconoscimento e gratitudine per la Sua lunga carriera di attore e regista. Da settant’anni signore della scena italiana, dalla sensibilità vibratile e aperta al nuovo, attento tanto ai classici, a partire da Sofocle e Shakespeare, tanto alla drammaturgia del Novecento e contemporanea”. Un grande attore che ha dedicato ai giovani allievi dell’Inda il suo pensiero “A questi ragazzi dico di avere fiducia, perché con questa decisione si sono assunti una grande, meravigliosa, responsabilità, quella di raccontare delle favole, delle storie, che sono dele storie della vita sperando che questo possa aiutare gli uomini a tentare di capire quella favola grande, a volte affascinante, a volte terribile, che è la vita

Tempo di premi, dunque. Il tempo che volge al termine questa straordinaria 57  ͣ Stagione di Rappresentazioni Classiche. Straordinaria per numeri, per consensi, per altezza degli allestimenti, questa che si annuncia (e già si annunciava come avevamo scritto) essere la stagione dei record. Volge al termine ma anche al desìo, con tutto il senso blu della nostalgia. Nostalgia per una stagione che, a voler trovare una sintesi tutta di festa della parola, ha disegnato, per la parola stessa, una scala armonica di suoni dal fragore di “Agamennone” di Davide Livermore al sussurro di “Ifigena in Tauride” di Jacopo Gassmann fino al silenzio di “Edipo re” di Robert Carsen. E sul silenzio dell’opera di Carsen si è soffermato Antonio Calbi, il Sovrintendente Inda: “Uno spettacolo che ha avuto il coraggio del silenzio ma anche il coraggio dell’ascolto e della purezza del teatro”.

Il tempo dei bilanci sarà tra qualche giorno, a luci spente sulla pietra ridiventata nuda, a costumi scivolati ai piedi e a trucco cancellato dal viso. Intanto, è tempo di premi e battimani. Se gli applausi sono stati il gesto più naturale e gioioso di questi quasi due mesi di repliche (si attende il 9 luglio l’allestimento dell’intera “Orestea” di Davide Livermore), assegnare un premio, forse, è stato più difficile. La Stagione 2022 si caratterizza per prove attoriali senza sbavature, talvolta perfette. Interpretazioni che hanno dosato tecnica e cuore, mestiere e corpo. E sono arrivate al pubblico e alla critica.

 

Tra tutti, Giuseppe Sartori è il vincitore della diciannovesima edizione del Premio Stampa Teatro, riconoscimento assegnato dai critici delle testate giornalistiche nazionali e regionali accreditati. Premiato per l’interpretazione di Edipo. Ma Sartori è anche Oreste in “Coefore Eumenidi” di Livermore, in replica il 6 luglio, e in “Orestea“. E’ l’anno di Sartori, meritatissimo, atteso e auspicato il premio. 

 

Straordinario è l’aggettivo usato anche da Prospero Dente, presidente dell’Assostampa, prima della lettura della motivazione “Ha dato tutto sé stesso al personaggio mettendosi al servizio delle parole della tragedia e del suo autore”.

Sartori prende il premio con ancora la veste lacera di Giocasta e con il sangue che gli cola addosso. In verità, gli colano addosso anche un sorriso e l’emozione. Guarda dietro di lui, al coro e agli altri suoi compagni e dice; “Sono grato a Carsen per questa opportunità che mi ha dato. È stato capace di mettere insieme un gruppo di novanta persone. E poi tutti gli altri che, dietro le quinte, hanno reso possibile tutto questo”.

 

L’Assostampa ha assegnato a Dario Battaglia, il secondo messaggero sempre in “Edipo re”, il premio Artisti di Sicilia.Eccellente e puntuale, giovane attore dal talento cristallino, ha offerto al pubblico del Teatro Greco di Siracusa un’interpretazione appassionata e di grande intensità” recita la motivazione letta da Antonio Calbi. Emozionato Dario Battaglia commenta così: “Questo premio lo dedico agli allievi dell’Inda. Io stesso provengo da questa scuola e in questa occasione ho avuto il privilegio di recitare con alcuni miei maestri, come Graziano Piazza, Elena Polic Greco e Massimo Cimaglia. Un grazie a Robert Carsen per questa meraviglia che ha messo in piedi”.

Alle maestranze dell’Inda che è andata la menzione speciale. Ogni sera circa 150 persone rendono possibile il movimento della macchina scenica, offrono la loro professionalità e la loro storia ai registi, a chi firma costumi, scenografie, design sonoro, trucco.

 

Sul palco salgono per ricevere il premio dalle mani di Maddalena Crippa, una delegazione: Marco Branciamore, coordinatore degli allestimenti, Marcella Salvo, responsabile sartoria, Vincenzo Quadarella, coordinatore audio e video, e Aldo Caldarella, responsabile sala trucco e parrucco. “Un piccolo segnale di gratitudine nei confronti di queste donne e questi uomini – ha detto Prospero Dente – Il loro lavoro consente di rinnovare questa magia ogni sera. Una menzione nata in un mezzogiorno di giugno quando, con temperature altissime, li abbiamo visti lavorare per allestire le scene della tragedia in programma la sera.”

Tempo di premi, infine. E si rilancia qui l’idea di Luigi Mascheroni che in un bel pezzo su Il Giornale ha lanciato l’idea di una candidatura di “Edipo re” di Carsen al Premio Ubu. Qui si rilancia e si lancia una sfida (un’iperbole, uno strappo alla regola?): se fosse tutta questa stagione ad avere la candidatura? Se per ogni attore, che su quel palcoscenico ha dato un pezzo di anima e di vita e che – per rilanciare le parole di Glauco Mauri- si prende la responsabilità di raccontare favole vi fosse un premio? Forse tutti loro, e il pubblico con loro, farebbero un giro di danza come Graziano Piazza, splendido cieco Tiresia.

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Daniela Sessa

Daniela Sessa su Barbadillo.it

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