Destre. Addio a Ferdinando Signorelli: epiche le battaglie per la libertà del fratello Paolo

Senatore del Msi, è stato consigliere comunale e dirigente del partito a Viterbo dal 1965 al 1990

Ferdinando Signorelli

Ferdinando Signorelli

VITERBO- Se ne va il Senatore Ferdinando Signorelli. Classe 1928, esponente delle destra viterbese, medico chirurgo e politico molto conosciuto in città. Ne dà notizie sui social il nipote Paolo Signorelli.

Il percorso politico

Per un lungo periodo, dal 1965 al 1990, fu consigliere comunale per il comune di Viterbo e Segretario provinciale del Movimento Sociale Italiano. Non eletto al Senato nel 1983, subentrò l’anno successivo. Vicino ad Alleanza Nazionale all’inizio, si dimise nel 2001 e aderì alla Destra di Storace.

L’insegnamento universitario

Oltre alla politica, di dedicò all’insegnamento nella facoltà di Medicina dell’università Cattolica del Sacro Cuore a Roma.

Le battaglie garantiste per Paolo Signorelli

Il senatore Signorelli è stato in prima linea nelle battaglie garantiste – sostenute anche da radicali e libetari –  per la libertà del fratello Paolo, la cui vicenda giudiziaria (raccontata nel volume “Di professione imputato”) resta una pagina nera della giustizia italiana.

I funerali

I funerali si terranno lunedì 16 maggio alle 10 al Monastero di Santa Rosa.

Il Cordoglio dell’Anvm

L’Associazione Nazionale Vittime delle marocchinate piange la scomparsa di Ferdinando Signorelli, presidente onorario del sodalizio. L’Anvm gli renderà omaggio oggi pomeriggio, in apertura della cerimonia del Premio di Letteratura “18 maggio” che si svolgerà a Pontecorvo (FR).

“È scomparso un Uomo e un amico – dichiara Silvano Olmi, giornalista e vice presidente nazionale dell’ANVM – da medico, nel dopoguerra, vide da vicino gli effetti devastanti degli stupri sul fisico e sulla psiche delle vittime delle marocchinate. Da sempre al fianco della nostra associazione, ne ha condiviso fino all’ultimo le finalità di ricerca e memoria storica”.

Antonio Fiore

Antonio Fiore su Barbadillo.it

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