F1. A Imola delusione Ferrari, vince Verstappen

Doppietta Red Bull, Le Clerc sciupa e finisce sesto, Sainz ritira. Doppiato Hamilton

Sono due le grandi novità che accolgono il ritorno della Formula 1 in Europa: il rinnovo del contratto di Carlos Sainz con la Ferrari fino al 2024 e la riproposizione del formato con la gara di qualifica del sabato pomeriggio (su 100 chilometri); rispetto al 2021, nelle tre occasioni che prevedono questa organizzazione, la pole position viene statisticamente assegnata nelle qualifiche che si tengono al venerdì, secondo il classico sistema ad eliminazione su tre manches: suddette determinano la griglia della gara del sabato (denominata Sprint e non più Sprint Qualifying), la quale a sua volta definisce lo schieramento del Gran Premio.

Inoltre, i punti non vanno più solamente ai primi tre ma vengono estesi fino a ricomprendere l’ottava posizione (otto al primo, sette al secondo e a scalare fino al punto dell’ottava posizione).

Sulle rive del Santerno, la Pirelli porta mescole C4 (Soft), C3 (Medium) e C2 (Hard).

 

Le prove libere e le qualifiche del venerdì

È la pioggia ad accogliere i piloti al venerdì: nelle FP1, dominio Ferrari, con Leclerc primo in 1’29”402 e Sainz alle sue spalle, staccato di 877 millesimi.

Le qualifiche, inframmezzate da ben cinque bandiere rosse, vedono Leclerc primo nella Q1 (1’18”796), Verstappen nella Q2 (1’18”793); proprio l’olandese conquista la pole position, siglando un tempo di 1’27”999 e issandosi davanti a Leclerc, Norris, Magnussen  e Alonso.

Malissimo le Mercedes, 11° con Russell e 13° con Hamilton.

Nelle FP2 del sabato mattina, il primato spetta alla Mercedes di Russell, in 1’19”457.

 

La Sprint

Lo spegnimento dei semafori vede Leclerc infilare Verstappen, che si deve addirittura difendere da Norris; subito fuori Zhou, per un contatto alla Piratella con Gasly che costringe in pista la Safety Car: si ricomincia al giro 5 e se Leclerc tiene il passo in prima posizione, il compagno Sainz porta avanti una buona rimonta, come del resto anche Perez.

Negli ultimissimi giri, però, il monegasco va in difficoltà con l’usura degli pneumatici, accusando in particolare del graining sull’anteriore destra.

Verstappen riesce così a ricucire il distacco e al giro 20 (il penultimo), sfruttando la scia della Ferrari e aprendo il DRS, attacca all’esterno sul rettilineo, chiudendo la manovra al Tamburello, per andare poi a vincere la gara, legittimando la partenza al palo del Gran Premio.

A completare la Top 5, Leclerc, Perez, Sainz e Norris, con Russell 11° e Hamilton 14°.

 

La gara

Di nuovo, la pista bagnata costringe tutti a scegliere le Intermedie.

Allo spegnimento delle luci Verstappen mantiene la testa, mentre Leclerc fa pattinare gli pneumatici e si fa scavalcare da Perez e Norris; alle loro spalle, Ricciardo aggancia Sainz che si intraversa e conclude la sua domenica nella ghiaia, sprofondando l’australiano ultimo.

Della confusione approfittano Magnussen e Russell, che si ritrovano quinto e sesto.

Entra in pista la Safety Car che vi resta fino alla fine della quarta tornata; le Red Bull vogliono scappare, Leclerc al giro 8 scarta Norris, tornando terzo.

Molto attivo pure Russell, che al giro 12 prova all’esterno del Tamburello su Magnussen ma arriva lungo, permettendo al danese di riguadagnare la posizione: la Mercedes ne ha di più e poco dopo l’inglese riesce a mettersi alle spalle la Haas, con un affondo deciso alla  Variante Alta.

In fondo al gruppo, Ricciardo è il primo a montare le slick (giro 16; medie), imitato da Vettel al giro 17 e poi via via da tutti gli altri, con gli ultimi a cambiare che sono Verstappen, Leclerc e Norris (al giro 19): quello del monegasco è un cambio tutt’altro che perfetto, nonostante il quale riesce a sopravanzare la Red Bull di Perez (divenendo secondo).

A sua volta però ”Checo” dispone di gomme già in temperatura, avendole cambiate nella tornata precedente e le sfrutta per attaccare e sorpassare immediatamente la Ferrari di Leclerc, alla chicane Villeneuve.

Il monegasco comunque prova a mettersi sulle tracce dell’avversario ma senza grandi prospettive di risolvere il duello in pista, il muretto decide di richiamarlo al giro 49 per la seconda sosta, montando le Soft: scavalcato da Norris, Leclerc lo ripassa appena due tornate dopo, quando Perez gli aveva risposto fermandosi al 50, imitato a sua volta da Verstappen al giro 51.

Al giro 53, sempre all’inseguimento del messicano, Leclerc nell’aggredire i cordoli della Variante Alta si scompone e finisce in testacoda, appoggiandosi sulle barriere e danneggiando il muso.

Costretto ad un pit stop supplementare e rientrato nono, il ferrarista conduce la sua rimonta scavalcando Magnussen per l’ottava piazza (giro 56), poi è settimo al giro 59 su Vettel ed infine sesto al 62 su Tsunoda, limitando quantomeno i danni.

La bandiera a scacchi saluta la vittoria di Max Verstappen, in testa per tutti i 63 giri del Gran Premio dell’Emilia Romagna, oltreché autore della pole position e vincitore della Sprint; per l’olandese, anche la soddisfazione del giro più veloce, con punto bonus, in 1’18”446 alla tornata 55.

Completano il podio “Checo” Perez (prima doppietta Red Bull dal 2016) e Lando Norris, al primo trofeo stagionale per sé e per la McLaren; punti iridati per Russell, Bottas, Leclerc, Tsunoda, Vettel, Magnussen e Stroll che insieme al compagno Vettel cancella la voce “zero” dalla classifica costruttori dell’Aston Martin.

Una giornata da incubo invece per Hamilton,  plafonatosi a centro gruppo per l’intero Gran Premio, alle spalle di Gasly e quattordicesimo alla fine (pur classificato tredicesimo, grazie alla penalità di 5” comminata ad Ocon per una irregolarità nella corsia dei box), dopo aver persino subito l’onta del doppiaggio da parte di Verstappen al giro 41.

Prossimo appuntamento, tra due settimane, per la prima edizione del Gran Premio di Miami.

 

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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