F1. Cosa raccontano i test in Bahrain

Quali valori emersi, nonostante le riserve e i tatticismi nella prima uscita stagionale

Sul Bahrain International Circuit alla periferia di Manama, la capitale dello stato mediorientale, si sono svolte le prove prestagionali conclusive: l’ottica, chiaramente, quella di massimizzare la condizione in vista della tappa iniziale del 2022, sulla medesima pista.

Stravolgimenti in Haas

In ogni caso, la principale novità esulava dal contesto tecnico e sportivo: sulla scia delle sanzioni che mirano a colpire la Russia, la Haas ha infatti rescisso il contratto che la legava allo sponsor Uralkali (azienda russa produttrice ed esportatrice di potassio), la principale fonte di entrate, oltreché garante del sedile di Nikita Mazepin.

La conseguenza, nettamente prevedibile, è stata il licenziamento in tronco dello stesso pilota russo, il cui papà Dmitry Mazepin è Presidente del CdA del colosso della chimica Uralchem, che dell’Uralkali aveva acquistato il 20% nel 2013.

Per altro, la famiglia Mazepin è stata inserita nella lista nera dell’Unione Europea

Nonostante la disavventura, sommata ad alcune difficoltà logistiche nell’arrivare al circuito (dovute a del materiale rimasto bloccato ad Istanbul), la squadra americana non ha perso tempo, mettendo in macchina Pietro Fittipaldi alla prima sessione utile (quella del giovedì pomeriggio; alla Haas sarebbero poi state concesse delle ore in più compensatrici), che aveva comunque gareggiato per gli americani in Bahrein ed Emirati Arabi nel 2020 e dei quali è pilota di riserva, insieme ad Antonio Giovinazzi.

Nel frattempo sarebbe stato ufficializzato, in qualità di pilota ufficiale, il ritorno di Kevin Magnussen, già pilota della Haas tra il 2017 e il 2020.

La cronaca nei tempi

Giovedì mattina in prima posizione si piazza subito Charles Leclerc sulla Ferrari, con 1’34″531 (sulle C3), chiudendo davanti ad Albon (C4) e Vettel (C3), mentre nella seconda parte è l’AlphaTauri di Gasly a mettere tutti in riga, fermandosi sull’1’33″902 (C5).

Al venerdì i primati spettano invece ad Ocon sull’Alpine, in 1’34″276 (C4) e al sorprendente Magnussen con la Haas: il danese, sfruttando l’ora in più, la mescola più morbida (C5) e le condizioni di asfalto e temperatura, riesce a staccare un ottimo 1’33″207

La manche di sabato mattina è appannaggio di Sergio Perez: il messicano fissa il cronometro sull’1’33″105, utilizzando pneumatici C4.

A completare l’ultima giornata ci pensa poi Max Verstappen: al pomeriggio, il Campione del Mondo in carica, dopo aver montato le C5 a pochi minuti dalla fine, sigla 1’31″720 che è anche il miglior tempo in assoluto della tre giorni in terra bahreinita.

Impressioni

Al netto dei riscontri cronometrici, è comprensibile che nessuno abbia voluto realmente scoprirsi, come emerso anche dalle dichiarazioni rilasciate.

Analizzando i tempi comunque, sia sul giro secco che sul passo gara, i test di Sakhir hanno detto di una grande Red Bull, sulla quale ha ottimamente funzionato il pacchetto aerodinamico evolutivo e di una Ferrari molto solida: al momento, sembrano queste le due squadre favorite in vista del primo appuntamento stagionale.

In particolare, proprio nella sessione conclusiva, Charles Leclerc ha portato a termine un long run (la prova di una porzione di Gran Premio) su mescola C3 mantenendosi costantemente sul 1’38” per tutta la durata dello stint.

Facendo un raffronto, si può notare come il monegasco abbia fatto registrare dei tempi addirittura migliori di quelli ottenuti precedentemente da Max Verstappen, che pure tanto avevano impressionato; e non è tutto: sembra infatti che la Ferrari, avendo portato un nuovo fondo, abbia risolto gli ormai noti problemi di “saltellamento”.

Più indietro invece la Mercedes, ancora alla ricerca della giusta misura: la W13 presentata in Bahrein ha esteticamente impressionato per le pance modificate, molto più strette di quelle viste a Barcellona.

Le difficoltà sono state però evidenti, in particolare quando al giovedì la Mercedes di Hamilton strisciava letteralmente sull’asfalto.

A centro gruppo, sicuramente buon potenziale ha espresso l’Aston Martin, così come Williams della nuova coppia Latifi/Albon.

Insomma, non ci resta che attendere il Gran Premio del Bahrein, per una stagione 2022 che si preannuncia incerta e spettacolare.

 

Lorenzo Proietti

Lorenzo Proietti su Barbadillo.it

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