Romanzo comunale (di P. Buttafuoco). Il centrodestra non ha perso, ha sbagliato. Vi spiego perché

Lo scrittore siciliano spiega con chiarezza la crisi della coalizione nelle ultime amministrative

Pierangelo Buttafuoco
Pietrangelo Buttafuoco

Il centrodestra non ha perso, il centrodestra ha sbagliato. Ed è ancora più grave. Col senno del poi gli errori commessi si vedono tutti ma già è la seconda volta – la prima col Papeete – che a una sinistra con le gomme a terra, a far da gommista e rimettere in pista il Pd viene immancabilmente in soccorso il centrodestra. Il prossimo pit stop sarà alle elezioni per il Quirinale: la maggioranza dei voti per eleggere il nuovo Capo dello Stato ce li ha il centrodestra ma è sicuro che faranno salire al Colle uno preso dal cilindro del Pd e, Dio ce ne scampi, proprio un cattocomunista.

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“Una cosa è perdere, un’altra cosa è sbagliare. Ebbene: il centrodestra, più che perdere, ha sbagliato e questa è la cosa peggiore, quella più grave”. E’ la ‘sentenza’ che emette il politologo Pietrangelo Buttafuoco, sentito dall’AdnKronos, sul risultato elettorale del voto comunale. “Basti immaginare – osserva – che se la Meloni avesse deciso di candidarsi a sindaca di Roma, oggi sarebbe la dea Vesta per la Capitale… Ha preferito fare una scelta di generosità, ha rinunciato a prendere l’uovo oggi per avere la gallina domani: questa è la ‘fredda’ analisi”.

Ma, aggiunge Buttafuoco, “la leader di Fratelli d’Italia ha costruito attraverso la possibilità offerta dalla candidatura di Michetti una ipotesi di classe dirigente: sarebbe stato troppo facile giocarsi la partita di Roma da sola, la vera scommessa politica è guardare in prospettiva. E se Michetti dovesse prevalere nel ballottaggio, tutti saranno costretti a prenderne atto. In tal senso, stiamo molto attenti, perché i voti della Raggi e di Calenda non sono affatto voti già presi dalla sinistra, anzi… Potrebbe diventare una grande occasione politica e i commenti politici di oggi sul risultato elettorale sarebbero completamente rovesciati”.

Osserva Buttafuoco: “Fdi ha la sua classe dirigente vera nei sindaci, nei governatori regionali, negli amministratori: una classe dirigente più seria di quanto possa esserlo il gruppo parlamentare. Basta riflettere e andare a vedere le singole storie, un po’ come specularmente accade con la Lega al nord, con la classe dirigente locale più seria, preparata e apprezzata di quella ‘nazionale’ e parlamentare. C’è solo un ‘canone’ da copiare: è quello dell’ex sindaco di Roma, Francesco Rutelli o, se si preferisce, quello di Luca Zaia governatore della regione Veneto; e vai sul sicuro. A patto che Meloni e Salvini marcino insieme e non siano i gommisti di una sinistra con le ruote a terra. Punto”, conclude Buttafuoco. (dall’AdnKronos)

Pietrangelo Buttafuoco

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