Il commento (di M.Fini). Le verità nascoste sull’Afghanistan

La dura reprimenda dell'intellettuale non conformista: "Negli “ultimi giorni di Saigon” in salsa afghana ci sono dei risvolti grotteschi. In un discorso alla Nazione Joe Biden ha accusato i soldati dell’esercito governativo di non essere stati capaci di difendersi. Ma come, non  sono stati proprio gli americani, insieme ad alcuni dei loro alleati, fra cui l’Italia, ad essersi assunti il compito di “addestrare “ l’esercito lealista?"

Kabul e la copertina di Tg2 Post di Gennaro Sangiuliano, che ha fornito puntuali approfondimenti sulla politica internazionale

Massimo Fini è un intellettuale libero, da sempre dialogante con il mondo non allineato critico del mondialismo. Culture della figura del Mullah Omar, scrive sul Fatto quotidiano focus sulla questione afghana che mettono in risalto le profonde contraddizioni dell’occidente rispetto ale dinamiche del grande gioco. Proponiamo ai nostri lettori l’ultimo articolo dell’intellettuale lombardo sulla caduta di Kabul. ***

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Negli “ultimi giorni di Saigon” in salsa afghana ci sono dei risvolti grotteschi. In un discorso alla Nazione Joe Biden ha accusato i soldati dell’esercito governativo di non essere stati capaci di difendersi. Ma come, non  sono stati proprio gli americani, insieme ad alcuni dei loro alleati, fra cui l’Italia, ad essersi assunti il compito di “addestrare “ l’esercito lealista? Forse l’Italia non è stata di grande aiuto visto che uno dei nostri soldati mentre cercava di spiegare agli afghani come si usano le armi si è sparato addosso. Forse prima che gli fosse assegnata la funzione di “addestratore” doveva essere addestrato lui. La vicenda ricorda quella del giocatore portoghese Figo chiamato a insegnare in una scuola calcio. Per far vedere come si tira un rigore invece che il pallone colpì il terreno fratturandosi la caviglia.

Non gli passa per la mente a Biden, e a tutti i suoi reggicoda occidentali, che i soldati governativi non hanno opposto nessuna resistenza forse perché la maggioranza della popolazione afghana preferisce essere governata dai Talebani, che sono pur sempre degli afghani, piuttosto che da degli stranieri o da dei loro reggicoda?

Nella confusione generale bisogna tornare, per l’ennesima volta, a mettere dei punti fermi.

Ora che i Talebani non devono più combattere contemporaneamente gli occupanti occidentali e l’Isis lo spazzeranno via dal Paese. Non sarà facile perché anche gli Isis sono dei formidabili guerrieri, e a loro di morire non importa nulla, mentre i Talebani non hanno questa vocazione al martirio. Però hanno una conoscenza del terreno molto superiore che è uno dei fattori che han permesso loro di sconfiggere le ben più potenti armate occidentali.

Il Fatto Quotidiano, 21 agosto 2021

Massimo Fini

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