Foibe. Il Palazzo della Regione Emilia-Romagna illuminato con il tricolore per il 10 Febbraio

Approvata all'unanimità la risoluzione presentata in Consiglio (Barcaiuolo di Fdi primo firmatario). Anche da sinistra riconoscono i crimini anti-italiani di Tito

10 Febbraio

Il Palazzo della Regione Emilia-Romagna illuminato con i colori del tricolore in ricordo dei martiri dell’Esodo sul fronte orientale: all’unanimità il parlamentino regionale ha approvato una risoluzione firmata dai consiglieri Michele Barcaiuolo (Fdi), primo firmatario, Marcella Zappaterra (Pd), Giulia Pigoni (Lista Bonaccini) e Silvia Zamboni (Europa Verde) legata al sostegno dell’ente alle celebrazioni per il Giorno del Ricordo.

Basta silenzi

“Per troppo tempo si è taciuto il sacrificio degli italiani vittime dei partigiani comunisti titini”: questa la motivazione che ha mosso Michele Barcaiuolo (Fdi) nell’iniziativa politica, mentre il collega meloniano Giancarlo Tagliaferri ha sottolineato come durante la scorsa legislativa “grazie all’impegno e al confronto con l’allora presidente dell’Assemblea legislativa ogni anno è stato celebrato il Giorno del Ricordo”. Anche il Pd, con Francesca Marchetti (Pd) ha sottolineato come “grazie all’Assemblea legislativa nei cinque anni della scorsa legislatura duemila ragazzi e ragazze hanno visitato i luoghi della tragedia delle Foibe”

Tito un criminale anche per la sinistra

“Non abbiamo paura della storia, non ho problemi a riconoscere le colpe e le responsabilità del regime comunista del Maresciallo Tito nei crimini avvenuti su confine orientale, ma allo stesso tempo vorrei vedere i rappresentanti della destra ammettere le responsabilità del fascismo nei crimini avvenuti nelle stesse zone prima e durante la Guerra Mondiale”, spiega Igor Taruffi (ER Coraggiosa), che ricorda come da amministratore del Comune di Porretta (ora Alto Reno Terme in provincia di Bologna, ndr) intitolò uno spazio pubblico ai Martiri delle Foibe. “No, non abbiamo alcun imbarazzo, ma- gli fa eco Marilena Pillati (Pd)– non siamo all’anno zero: bisogna riconoscere quello che questa Regione ha fatto in particolare attraverso la legge sulla Memoria del ‘900, non abbiamo bisogno di prendere lezioni da alcuno”. “I Verdi- sottolinea Silvia Zamboni (Europa Verde)– non sono negazionisti né sulle foibe, né sui lager nazisti, né sul fascismo, né sullo stalinismo”.

Nella risoluzione approvata la Regione Emilia-Romagna si impegna anche a sostenere iniziative e studi sulla storia del Novecento, secolo del quale la pagina delle persecuzioni contro gli Italia in Istria e Dalmazia è stata strappata a lungo da pseudo-studiosi accecati dall’ideologia.

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Raffaele Rubino

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