Segnalibro. La partecipazione dal Corporativismo alla costituzione e al dibattito nell’Ue

"L'idea partecipativa dalla A alla Z" di Mario Bozzi Sentieri e la prospettiva europea della condivisione delle responsabilità tra impresa e lavoratori

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Al concetto di idea partecipativa si sono richiamati nel tempo vari pensatori, giuristi, economisti, politologi, sociologi, politici. Spesso di orientamento e formazione differenti, spesso autori di teorie e leggi che hanno contribuito a sviluppare differenti correnti intellettuali.

Adesso, è appena uscito un volume che rappresenta un indispensabile strumento per comprendere in maniera chiara l’Idea partecipativa, i valori sottesi e le differenze fra loro a seconda degli autori e delle correnti intellettuali, le leggi e le visioni del mondo. Si tratta di un vero e proprio dizionario, completo, scritto in maniera chiara e arricchito anche di teorie e definizioni di concetti che a tutta prima possono sembrare scontati, come quello di democrazia, a esempio. L’autore è Mario Bozzi Sentieri, uno dei giornalisti italiani maggiormente esperti di partecipazione e, in senso lato, di economia e sindacalismo.

Il libro non è solo un interessante dizionario della partecipazione che comprende anche temi limite, ma è una panoramica completa di principii, norme, e – come detto – protagonisti e teorici della partecipazione. Il concetto di partecipazione torna periodicamente al centro del dibattito politico e sociale: dal Fascismo e dal Corporativismo al personalismo, da alcuni filoni della democrazia al solidarismo, al sindacalismo, all’Umanesimo del lavoro è stato una costante.

Secondo l’attenta ricostruzione di Bozzi Sentieri, frutto di anni di studi e analisi, è possibile ricostruire questo fil rouge che, sia pure con leggere e talvolta marcate differenze pone in una certa simmetria il pensiero di Papa Leone XIII, il sindacalismo rivoluzionario e il generale de Gaulle, la Dottrina sociale della Chiesa e il gildismo socialista, fino al Corporativismo fascista. Come sottolinea l’autore, il filo sotteso a queste teorie è lo sforzo, l’intento, la volontà di trovare elementi che accomunino e armonizzino lo Stato con la società, il lavoro e la Nazione, mediando fra rappresentanza politica e corpo sociale, tematiche da sempre all’ordine del giorno fin dalla fine del Settecento, talvolta con rivolgimenti sociali, rivoluzioni, scontri di classe, rivolte e contrasti duri. Con difficoltà insormontabili: si pensi alla costante opposizione alla partecipazione posta dalle correnti del marxismo e del comunismo e dai sistemi democratico-liberali. Per i primi la dialettica lavoratori nazione si deve svolgere nel solco della lotta di classe, per i secondi nella volontà incontrastata del turbocapitalismo.

Un libro di grande interesse anche per un altro motivo: riporta, con tanto di bibliografia e quindi di indicazioni per l’approfondimento, teorie di cui quasi non si parla più, autori e teorici il cui nome è ormai noto solo agli addetti ai lavori. Riscoprire uomini politici, filosofi e scrittori, sindacalisti e uomini d’azione significa mettere a disposizione del lettore tutto un sapere ormai quasi dimenticato ma che ha svolto un ruolo di primo piano non solo nel dibattito culturale degli ultimi secoli ma che ha contribuito, in tutto il mondo, e in diverse epoche, a cambiare certi assetti rimettendo in discussione scelte politiche e assetti costituzionali. In un’epoca di vuoto come l’attuale, nella quale pare si parli genericamente solo di “diritti dell’uomo”, rilanciare teorie, correnti e storie di un filone come quello della partecipazione significa arricchire in profondità la conoscenza della cultura europea che tanto ha dato al mondo intero.

Soprattutto perché proprio nei tempi nostri non mancano, come detto, espressioni di interesse verso una ripresa dell’idea partecipativa: si pensi alle direttive dell’Unione europea a favore della consultazione e partecipazione dei lavoratori. Un rilancio che dovrebbe essere in funzione di tutela della società contro la crisi attuale ma anche contro lo strapotere della tecnica e delle lobby che impongono delocalizzazioni della produzione, depotenziamento dei contratti di lavoro, del rilancio delle privatizzazioni selvagge.

Non mancano esempi di primo piano di partecipazione, proprio in Italia: si pensi ai Consigli di gestione istituiti nel 1944 nella Repubblica Sociale Italiana, che riunivano dirigenti e rappresentanti di lavoratori. Un’esperienza che ispirò la Mitbestimmung tedesca e che fu recepita nella Costituzione italiana nel 1946. Quella Costituzione che, nella seconda parte, ha recepito quasi tutti gli istituti fascisti, assorbendo chiaramente tutto quello che riguarda la “funzione sociale della proprietà” e il concetto di “programmazione”, i motivi ispiratori del Cnel ecc.

Poiché il Fascismo rappresentò la Terza via al di là del comunismo e del capitalismo, fu il Corporativismo – dal punto di vista economico, sociale e sindacale – a incarnare questa istanza elevando il lavoro a fondamento della Nazione. Bozzi Sentieri lo spiega benissimo, con dovizia di particolari.

Ma il percorso seguito dall’autore tiene conto anche di autori di primo piano come, fra gli altri, Biggini e Costamagna, Arias e Toniolo, Mounier e Spiazzi, Belloc e Chesterton, Volpicelli e Spirito, Valois e de Man, Massi e Rasi, Olivetti e Lanzillo, Lagardelle e Durkheim, ma anche i concetti di funzionalismo, dono, Carta del lavoro e Carta del Carnaro, solidarismo e socializzazione, sussidiarietà e pianificazione economica, distributismo e dottrina sociale ecc.

Nell’introduzione Bozzi Sentieri sottolinea che questa “rassegna” rappresenta un bilancio dell’idea partecipativa, “la volontà di individuare le costanti di un pensiero che, nel corso dei secoli, ha espresso una visione della vita e del mondo non classista, rendendo evidente una domanda comune di integrazione sociale e un’identica volontà di risposta alle crisi sociali e di rappresentanza che continuano a segnare il percorso dell’Umanità”. Quindi, un libro che rappresenta anche un’ipotesi di lavoro dalla quale poter prendere gli aspetti in gran parte ancora vivi e riattualizzarli, riproporli, per superare gli errori e le contraddizioni tipiche della modernità.

Mario Bozzi Sentieri, L’idea partecipativa dalla A alla Z. Principi, norme, protagonisti, Edizione Pagine – Libri del Borghese ed., pagg. 280, euro 19,00

Manlio Triggiani

Manlio Triggiani su Barbadillo.it

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