L’intervento. Il dibattito vintage su An e Fi 2.0? No, grazie. Colonnelli giù dalla cattedra

Alleanza nazionaleE’ in corso un dibattito sul futuro del partito, dove si spazia da Forza Italia 2.0 a un remake di Alleanza Nazionale. Con tutto il rispetto, questo dibattito non ci appassiona. Varrebbe di più la pena concentrarsi sulle sfide epocali che ci devono vedere protagonisti in un periodo di grandi trasformazioni anche internazionali su cui l’Italia è chiamata a misurarsi. Su tutto ciò faremo le nostre riflessioni.
Nelle ultime ore però abbiamo ricevuto da più parti un documento “segreto”  dal titolo “Per un centrodestra radicato nella comunità e nel territorio” e vogliamo, con la consueta franchezza, non lasciare questa iniziativa senza risposta.
Sul merito del documento ci limitiamo a dire che è talmente condivisibile che potrebbero firmarlo tutti coloro che sono anche vagamente collocati nell’ampia area dei cosiddetti moderati italiani: dagli ex missini ai liberali, dai forzisti ai neo e vetero centristi, Scelta Civica, qualche grillino ravveduto fino a un pezzo non indifferente del PD. Persino l’account istituzionale di twitter della Presidenza della Repubblica potrebbe aggiungerlo tra i preferiti. Praticamente tutti. Ne consegue che quel documento non può essere seriamente rappresentativo di nessuno.
Più rilevante invece ci sembra quello che in quel documento non c’è: non c’è uno straccio di autocritica, non sono evidenziati gli errori commessi né le relative responsabilità. Non c’è una sola assunzione di responsabilità! Badate bene, non siamo abituati a piangerci addosso. Per noi bisogna sempre e comunque guardare avanti. Però, diamine, neanche una blanda analisi se non altro per non reiterare alcuni errori del passato gravi e imbarazzanti?!
Manca un indizio che ci dia una sola ragione per seguire quel pezzo di classe dirigente che ci ha portato con acritico entusiasmo da An al PDL in fretta e senza indugio spiegandoci che era una grande idea. Gli stessi che ora incredibilmente vogliono spiegarci che era una pessima idea e che siamo noi che abbiamo sbagliato.
Manca totalmente una frase del tipo: “Anni di battaglie e di sacrifici ci avevano regalato vittorie che erano la nostra grande occasione, ma noi le abbiamo gettate nel cesso distruggendo la credibilità di coloro che le avevano costruite. Spesso non siamo stati all’altezza della situazione. E il potere ci ha un po’ disorientato…”. Oddio! Qualcuno adesso si scandalizzerà, si sentirà colpito nel vivo…vi sembra più politicamente corretto dire che qualcuno le occasioni le ha quanto meno sciupate? 
Certo adesso ci farete cento e più critiche, direte “ma voi dov’eravate quando succedeva tutto questo?”. Ma sì, anche noi potevamo fare di più. Ci siamo limitati a contestare Fini, a imbavagliarci per le primarie sotto Palazzo Grazioli. Persino a fare un blitz per contestare la Merkel. La verità è che spesso, come altri, colmavamo il silenzio assordante di molti che ricoprivano incarichi di vertice.
Non sappiamo se ci sia un futuro per le nostre idee, anche se ce lo auguriamo fortemente. Sappiamo però che se questo futuro esiste certamente non passa per coloro che hanno sciupato la loro e la nostra occasione. Non sentiamo il bisogno di sermoni, ramanzine, lezioncine di vita pret-a-porter. Per favore scendete dalla cattedra!
E’ tempo di concentrarsi e di pensare umilmente a grandi strategie e progetti che sintetizzino ideali finalizzati a sfidare la crisi e a far risorgere la nostra Nazione…senza dare troppo peso al tesoretto del finanziamento pubblico residuo della Fondazione AN (oddio, chiediamo scusa!…Le persone dabbene non parlano di soldi  ).
Considerazioni su cui riflettere.
Nulla di personale.

Ps Vogliamo proporre che tutte le sedi del glorioso Movimento Sociale Italiano, frutto di donazioni per la “buona causa” come diceva la contessa che tra gli altri beni donò la casa di Montecarlo (sic!), siano cedute a chi ha bisogno, a enti di volontariato…è un’idea, che ne dite?

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