Cinema. “Se c’è un Aldilà sono fottuto- Vita e cinema di Claudio Caligari”

Backstage, interviste e immagini di repertorio sulla vita di un maestro del noir italiano

Claudio Caligari

<<Se c’è un Aldilà sono fottuto>>. Una chiosa lapidaria con cui ha suggellato la brusca conclusione di una carriera, troppo presto stroncata dalla morte dovuta ad un male incurabile. Claudio Caligari rispondeva con una buona dose di cinismo, forse attribuendosi una dose di maledettismo ben più elevata del reale. La celebre massima è diventata anche il titolo di un documentario trasmesso alla fine di agosto su Raiplay. “Se c’è un Aldilà sono fottuto- Vita e cinema di Claudio Caligari” è un documentario che racconta non solo un uomo, un artista, ma anche i film realizzati insieme ai compagni di viaggio che, in simultanea, condussero l’impresa, per la regia di Fausto Trombetta e Simone Isola.

Difficile delineare un ritratto di Claudio Caligari. Spigoloso, autentico e versatile. Combattente, indubbiamente.

Credeva nel potere del cinema, nella magia del cinema, intesa non come effetto fantasmagorico (per citare Walter Benjamin) ma come scalpello che incide, scolpisce un ritratto del reale decomposto dagli orpelli caotici del carattere per squadrare storie e vicende non solo verosimili ma reali.  Non essere cattivo, il suo ultimo film, il terzo, parla proprio di questo. La vicenda di due amici la cui vita oscilla tra l’illegalità, la povertà ed il riscatto sociale, più o meno raggiunto e raggiungibile, tramite il lavoro. I due, Cesare e Vittorio, sono interpretati da Luca Marinelli e Alessandro Borghi, la cui fama è poi arrivata a varcare le produzioni nazionali. Un film crudo, asciutto ma non asettico, il cui respiro affannoso che permea la vita quotidiana dei protagonisti permea l’intera atmosfera del film.

Il backstage mostra un Caligari piegato dalla malattia che però con la grinta del leone non manca di mettere anima e corpo nella realizzazione di un progetto in cui crede, aiutato magistralmente da Valerio Mastandrea, il quale ha coadiuvato la regia il film (scrivendo anche una toccante lettera a Martin Scorsese, uno punto di riferimento per Caligari e il suo cinema).

Caligari aveva tanti progetti. Marco Ferreri, figura provvidenziale per l’esordio cinematografico del Maestro di Arona, gli disse esplicitamente che dopo aver girato Amore Tossico (capolavoro di culto sociologicamente irrobustito che fotografa la realtà della droga nelle borgate romane nei primi anni ottanta), avrebbe potuto girare tutto ciò che avrebbe voluto. Presagio nefasto, perché così non fu.

Per realizzare l’Odore della notte, film che ha lanciato Valerio Mastandrea, Marco Giallini e Giorgio Tirabassi, ha impiegato quindici anni, per via di rallentamenti e progetti che parevano prendere il via salvo poi fermarsi all’improvviso e sfracellarsi. Caligari ha in mente un film sull’ascesa della mafia al nord, comprendendo un arco temporale che va dagli anni cinquanta all’inizio degli anni duemila. Il progetto rimane fermo in fase di preproduzione, praticamente stroncato. Romanzo Criminale, di Giancarlo de Cataldo, un romanzo che racconta Roma e la Banda della Magliana, è nella lista dei progetti da mettere in scena e gira voce che, in automatico, fosse Caligari medesimo il perfetto incaricato per la sua realizzazione. Mastandrea non supera il provino, per la regia viene scelto Placido.

Pasolini, Melville e Scorsese i punti cardinali che ne orientano lo stile, fusi in un personale realismo con quel filtro di cinismo e sarcasmo che contrappesa il ritmo del racconto crime. Racconta la precarietà, gli ultimi della terra, gli estromessi dal riflusso e dall’onda lunga del sessantotto, anticipando una folgorante fotografia della rabbia post-politica contemporanea.

Claudio Caligari è avanguardia, poesia, documentarismo e cinema noir in un’unica miscela destinata a diventare arte e al tempo stesso testimone della mutazione antropologica della società italiana. Al di là di tutto, ha lasciato più di un segno degno di un Maestro.

Stefano Sacchetti

Stefano Sacchetti su Barbadillo.it

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