La tentazione socialista di Bombacci. Con Mussolini nella Repubblica sociale

In libreria “A sognare la Repubblica, Bombacci con Mussolini a Salò” di Fabrizio Vincenti (con prefazione di Marcello Veneziani) , sulla vicenda politica di Bombacci e Mussolini

“A sognare la Repubblica, Bombacci con Mussolini a Salò” di Fabrizio Vincenti

“Oggi la strada è libera e a mio giudizio si può percorrere sino al traguardo socialista. Pregiudiziale: la vittoria delle armi. Ma per assicurare la vittoria bisogna avere l’adesione della massa operaia. Come? Con fatti decisivi e radicali nel settore economico – produttivo e sindacale. Al Ministro Buffarini ho accennato una mia idea. Volete? Sempre ai Vostri ordini con lo stesso affetto di trenta anni fa”: scriveva così, l’11 ottobre del 1943, Nicola Bombacci i una missiva indirizzata a Benito Mussolini. Il Duce era stato da poco liberato dai tedeschi e da qualche settimana era impegnato nel tentativo di dare vita a una repubblica a vocazione fortemente sociale nella parte dell’Italia non ancora occupata dagli Alleati. Il già segretario del Partito socialista, il fondatore del Partito comunista, l’uomo di fiducia dell’Urss in Italia, dopo il travaglio degli anni ’30 che lo aveva riavvicinato al leader fascista, sceglieva così di schierarsi definitivamente al fianco del compagno con cui aveva condiviso tante lotte al tempo in cui entrambi militavano nelle schiere socialiste.

Vite (quasi) parallele

Tutti e due romagnoli, nati a una manciata di chilometri, tutti e due diplomati maestri nel solito istituto, tutti e due socialisti massimalisti, tutti e due direttori di riviste e giornali: la storia di Bombacci e Mussolini è una storia incredibilmente in parallelo. La vicenda di quei mesi drammatici del biennio 1943-45 è stata ripresa da Fabrizio Vincenti che, per i tipi di Eclettica Edizioni, ha dato alle stampe “A sognare la Repubblica, Bombacci con Mussolini a Salò”. Un libro – il terzo dedicato dal giornalista a personaggi della Rsi dopo quelli a Solaro e Pound – che descrive con particolare cura la scelta fatta dal rivoluzionario di Civitella di Romagna, nella parabola discendente del Fascismo finito per diventare il più ascoltato consigliere di Mussolini. Con lui, prima di tutto per amicizia, finirà per condividere la tragica fine. Ma Bombacci nella Rsi – come sottolinea Vincenti che si è valso di una poderosa mole di documenti, alcuni inediti – fu molto altro. Ebbe un ruolo importante nella definizione e diffusione dei principali provvedimenti sociali, dalla socializzazione delle imprese (fu lui a coniare il termine) alla confederazione sindacale unica, ai provvedimenti per favorire la casa di proprietà per i lavoratori, alle mense a tariffe agevolate per i lavoratori. Scritti, discorsi (oltre una decina di fronte a migliaia e migliaia di lavoratori): Bombacci finì per incarnare lo spirito di chi credeva che la Repubblica sociale potesse davvero realizzare il Socialismo dal volto umano, peraltro il sogno di tutta la sua vita, così distante dall’annullamento della personalità umana proposto dal regime comunista sovietico. Ma nella Rsi c’è spazio anche per un Bombacci detective, intento a ricercare prove che discolpassero Mussolini da ogni responsabilità e ombra sul delitto Matteotti: un suo dossier compilato insieme al prefetto Gatti, anch’esso fucilato senza alcun processo a Dongo, è (non casualmente) sparito a fine guerra. “A sognare la repubblica” di Fabrizio Vincenti – scrive Marcello Veneziani nella prefazione del libro – si occupa in particolare, con dovizia di fonti e di particolari, del ruolo di Bombacci nella Repubblica Sociale a Salò, ne ricostruisce i nessi e la storia, le sue relazioni con Mussolini. E restituisce un personaggio controverso ma cruciale, rimasto a lungo nella penombra perché imbarazzante quasi per tutti, fascisti, antifascisti e comunisti. Bombacci fu una figura leggendaria, un personaggio che meriterebbe un film, una fiction televisiva, una narrazione popolare perché racchiude nella sua esperienza le due principali rivoluzioni del novecento che si incrociarono nel sangue dopo la prima guerra mondiale e poi negli ultimi due anni della seconda”.

Fabrizio Vincenti è nato e vive a Lucca. Laureato in Economia e Commercio, è giornalista pubblicista. Collabora con La Nazione e Il Primato Nazionale oltre a essere direttore del quotidiano on line www.gazzettalucchese.it. Per Eclettica Edizioni ha pubblicato “Giuseppe Solaro, il fascista che sfidò la Fiat e Wall Street”, “Qui Ezra Pound” e “Welcome signor Mussolini”; ha curato la seconda edizione di “Vecchia Guardia” di Ernesto Daquanno e gli scritti economici di Solaro. Appassionato di calcio, ha dato alle stampe anche “Gli undici graffi della Pantera”, un volume sulle partite che hanno la storia della Lucchese. Con l’alpinista Riccardo Bergamini ha realizzato “Salire sopra il mondo”, sogni, passioni, gioie e delusioni ad altissima quota.

*“A sognare la Repubblica, Bombacci con Mussolini a Salò” di Fabrizio Vincenti, Eclettica Edizioni

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Giancarlo Antognoni

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