Segnalibro. “Eurasia” e il braccio di ferro geopolitico in corso nel Mediterraneo

Eurasia, il numero dedicato al Mediterraneo

Il Mediterraneo ha sempre ricoperto un ruolo centrale dal punto di vista geopolitico e strategico. I recenti accordi fra Usa e Grecia (con l’apertura di basi navali e presidi militari) hanno meglio messo in luce le future strategie Usa in funzione antirussa e antiturca con la flotta statunitense che presidia le acque del vicino Oriente. Lo “scudo” politico resta sempre la Nato (emanazione degli Usa sin dalla fondazione, nel 1949) e la sede principale nel Mediterraneo, è a Napoli.

Sulla sempre più evidente importanza del Mar Mediterraneo, il trimestrale Eurasia, rivista di studi geopolitici, ha aperto una riflessione dedicando un fascicolo con il suo ampio dossario sul tema (Eurasia, 2/20; “Mare nostrum o Mare alienum?”; pagg. 220, euro 18,00; ordini: https://www.eurasia-rivista.com/). Il direttore di “Eurasia”, Claudio Mutti, traccia, nell’editoriale Mare nostrum o mare alienum? un puntuale excursus di carattere geopolitico e anche storico mettendo in rilievo come gli Usa, potenza talassocratica, abbia avviato una politica di occupazione del Mediterraneo e prosegua da decenni in questo suo piano politico e militare. Che fare? La risposta è annunciata in esergo all’editoriale dove è riportato un brano di un discorso del 2010 del generale Mu’ammar Gheddafi che esortava tutti Paesi che si affacciano sul Mediterraneo a riprendere la propria sovranità su un mare che appartiene solo ai Paesi che vi si affacciano e non a potenze lontane. Una indicazione che Mutti corrobora con analisi, verifiche, richiami storici. La lettura in senso prettamente politico è di Alessandra Colla che espone la dinamica dell’imposizione della propria egemonia da parte degli Usa. Il dossario è ricco di analisi politiche ed economiche, oltre che geopolitiche di vari Paesi del Mediterraneo: dalla Siria alla Libia, dall’Algeria alla Tunisia, dal Montenegro alla Turchia. Non mancano studi sulle più recenti strategie come la militarizzazione digitale del Mediterrano centrale, analisi di Giovanni Caprara sullo spionaggio digitale con fibre ottiche nel Mediterraneo. Non solo: Andrea Muratore analizza la contesa per il gas naturale fra Israele e Turchia e gli errori della politica energetica italiana che fanno dipendere il Belpaese da un numero crescente di fornitori esterni.

Ben tre saggi sono dedicati alla questione palestinese, illuminanti per comprendere la situazione attuale della Palestina, argomento geopolitico svanito, negli ultimi anni, dall’agenda politica internazionale. Enrico Galoppini spega le motivazioni mentre Alessandra Colla spiega il piano Usa messo a punto per la Palestina dal presidente Trump. Un piano che, secondo il saggio stimolante di Fabrizio Fiorini, andrebbe sistematizzato e inserito in una interpretazione più ampia di tutta la geopolitica Usa, anche alla luce della necessità di verificare il fattore tempo nella dinamica del “nuovo secolo americano”.

La sezione “Continenti” prende in esame alcuni punti irrisolti della percezione che Russia e Ue hanno l’una dell’altra secondo l’interpretazione di Marco Ghisetti, segue un’analisi degli interessi della Francia in Africa secondo Christian Bouchet, le difficoltà crescenti negli scenari dello Yemen e nel Vicino Oriente, di Massimiliano Palladini e di Alberto Bradanini.

L’esaustivo fascicolo si conclude con la rubrica “documenti” che stavolta contiene articoli del filologo e politologo Goffredo Coppola (1898-1945) e sul concetto di Mediterraneo e sul politico belga fondatore di “Giovane Europa”, Jean Thiriart (1922-1992) sugli Arabi e l’Europa. La sezione delle interviste contiene una a Yannick Saveur su “Jean Thiriart e la Grande Europa” e a Michele Geraci sulla Cina, L’Africa e l’Italia. Il fascicolo si chiude con la consueta rubrica di recensioni.

@barbadilloit

Manlio Triggiani

Manlio Triggiani su Barbadillo.it

Exit mobile version