Il punto. Oltre il Corona, dalla Pasqua alla codificazione di un nuovo paradigma

L’Himalaya visto dal pittore Nicholas Roerich

Lo abbiamo scritto tante volte. Il momento populista era appunto un “momento” (come ben impresso da Alain de Benoist nel titolo di un suo prezioso saggio per Arianna editrice). Il coronavirus ha cancellato i vecchi schemi: i globalisti hanno sposato la chiusura delle frontiere (seppure per motivi sanitari), e hanno riscoperto nazione, patria e inni.Ovviamente si tratta di conversione strumentale ma gli effetti si registreranno nelle prossime settimane perché la forza irrazionale del sentimento patriottico è uno dei motori della vita umana. I populisti non potranno continuare a ringhiare contro i campi rom, perché ci sarà un intero continente da ricostruire. E non si potrà essere governisti senza una visione ampia delle necessità nazionali e europee.

Augurando buona Pasqua ai nostri lettori invitiamo tutti a tuffarsi nel nuovo mondo che verrà senza orpelli passati: la rapidità con cui bisognerà dare risposte costituzionali, economiche, tecniche (i software e gli hardware delle autostrade telematiche dovranno prima o poi avere regole trasparenti e controlli statali) non può essere affrontata con retrotopie. Bisogna essere puntuali nell’indicare le nuove priorità politiche – industria nazionale, indipendenza agroalimentare, innovazione digitale, neo-giuslavorismo, identità comunitaria, studio e re-interpretazione dei trattati internazionali – e condividere le prossime criticità intrisi di vero realismo (Carl Schmitt è un autore da leggere e rileggere, stavolta per davvero).

Noi siamo pronti e attrezzeremo al meglio nelle prossime settimane il vascello pirata di Barbadillo. Voi continuate a sostenerci. Abbiamo una serie di sorprese culturali da riservarvi…

Auguri sinceri a voi, lettori di Barbadillo, patrioti e uomini liberi. ***

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