Taccuino-Coronavirus/11. Il male spezza-famiglie ci obbliga a una ripartenza postbellica

Coronavirus

Risveglio in zona rossa. Ieri ho scoperto – tra gli ultimi ad arrivare – le bellissime videochat che stanno permettendo a tutti noi di scambiare chiacchiere con i soliti amici, ciascuno a casa propria, in otto magari.
La giornata s’era fatta decisamente più leggera, almeno fino al tiggì della sera.

Qualcosa è cambiato negli ultimi due giorni. Eravamo abituati ai freddi bollettini statistici, che assumono di giorno in giorno dimensioni drammatiche.

Erano solo numeri, però, mentre ora i media stanno iniziando timidamente a raccontare storie in carne ed ossa che straziano.

Molti dei medici intervistati paiono prossimi a dei burnout, sindaci del piacentino e del lodigiano distrutti dallo stress.

Là fuori dalle nostre finestre, ma abbastanza vicino alla nostra noia ed alle nostre chat ridanciane, infuria una guerra che sta distruggendo molte famiglie, divorando affetti e che domani ci obbligherà a rimanere saldi in un vero piano di ricostruzione.

@barbadilloit

Roberto Ricco

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